Cronaca

Roma. Patente falsa intestata a un deceduto: scoperta la truffa, tre denunciati

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Roma – In seguito alle attività di indagine eseguite dagli agenti  del GPIT(Gruppo Pronto Intervento Traffico) della Polizia Locale di Roma Capitale, è stato possibile scoprire una truffa messa in atto da un cittadino italiano, con la complicità di altri soggetti, al fine di consentirgli di circolare con la propria auto, nonostante la revoca del titolo di guida, utilizzando una patente falsa, intestata a una persona deceduta.

Le indagini e la vicenda

L’attività investigativa ha avuto inizio a seguito di un normale controllo di polizia stradale, durante il quale l’uomo era stato fermato perchè alla guida senza la cintura di sicurezza. Durante le procedure di identificazione, il cittadino, di 79 anni di età,  aveva esibito una patente, in apparenza regolare. Solo da successivi e accurati accertamenti anagrafici è stato possibile appurare che il titolare della patente era in realtà deceduto nel 2016.

Una volta rintracciato, l’uomo ha tentato inizialmente di negare qualsiasi responsabilità, ma davanti all’evidenza dei fatti non ha potuto far altro che ammettere di essersi appropriato dell’identità di una persona defunta, un vecchio conoscente, riuscendo ad ottenere una patente originale intestata a lui ma con la propria fotografia, il tutto grazie alla complicità di un’agenzia di pratiche auto e del medico che effettuava le visite. Grazie a questo sistema truffaldino il 79enne aveva ottenuto così la possibilità di continuare a guidare , nonostante la revoca del proprio titolo.

Nei suoi confronti è scattata la denuncia per truffa, sostituzione di persona, dichiarazione di false generalità e uso di atto falso, oltre ad un ammontare di sanzioni pari a circa 5 mila euro ed al fermo amministrativo del veicolo. Le indagini dei caschi bianchi hanno permesso di accertare anche le responsabilità del medico,  un uomo di 63 anni, denunciato per false attestazioni sui certificati e per truffa, reato quest’ultimo commesso in concorso con il titolare dell’agenzia, 52enne, anch’egli denunciato.

Ulteriori verifiche sono tuttora in corso su altre presunte azioni di natura illegale messe in atto dalla medesima agenzia.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

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