Cronaca

Monte Sacro, sequestrata vasta discarica abusiva di rifiuti pericolosi: denunciato un imprenditore

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Roma – Le attività investigative svolte dal Nucleo Ambiente e Decoro (N.A.D.)  della Polizia di Roma Capitale, impegnato in prima linea nei controlli sugli illeciti ambientali, hanno portato alla luce una sistematica attività illegale posta in essere da un imprenditore, di 60 anni operante nel settore dei traslochi, quale autore di diversi reati legati alla raccolta, deposito, trasporto e gestione di rifiuti speciali, pericolosi e non, con realizzazione di una vasta discarica abusiva su un terreno di circa mille metri quadrati in zona Monte Sacro.

Denunciato per gravi reati ambientali un imprenditore del settore dei traslochi: aveva messo in piedi un ingente giro d’affari e di illeciti profitti

Dopo i primi sopralluoghi, avvenuti nel mese di giugno, la costante azione di monitoraggio eseguita dagli agenti  ha permesso di accertate la reiterata attività illecita da parte del legale rappresentante della società di traslochi e titolare dell’area, dove è stato rinvenuto un ingente quantitativo di rifiuti di diversa natura, tra cui pneumatici, frigoriferi ed elettrodomestici fuori uso, mobili e parti di arredo dismessi, calcinacci, resti di impianti idraulici, rottami metallici e vari rifiuti ingombranti, disseminati abusivamente a cielo aperto in assenza delle previste precauzioni ambientali e delle autorizzazioni obbligatorie, con annessi rischi di contaminazione del suolo sottostante.

Grazie alle attività di osservazione condotte dai caschi bianchi,  è stato possibile appurare anche il trasporto abusivo dei materiali, che avveniva mediante veicoli aziendali privi delle necessarie iscrizioni all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, facendo configurare pertanto il reato di raccolta e trasporto illegale dei rifiuti. In sede di accertamento, inoltre, il titolare dell’azienda non ha fornito la documentazione prevista dalla normativa in materia di tracciabilità dei rifiuti, ostacolando le attività di controllo.

Tali condotte illegali hanno così permesso all’imprenditore ed alla sua azienda di conseguire illeciti profitti, derivanti in parte dal risparmio dei costi relativi alla corretta gestione dei rifiuti ed al conseguimento delle autorizzazioni ambientali necessarie per l’esercizio delle attività, in parte dalla commercializzazione delle parti metalliche dei rifiuti, destinate al riutilizzo. Con questo sistema il 60enne era in grado di offrire i propri servizi a prezzi vantaggiosi, rispetto ad altre società di settore rispettose delle regole e costrette a sostenere costi maggiori, con conseguente concorrenza sleale.

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Al responsabile sono stati contestati i reati relativi all’esercizio abusivo e continuativo di attività di raccolta, trasporto, stoccaggio e trattamento di rifiuti pericolosi e non , in concorso con altri soggetti, su cui sono tuttora in corso accertamenti, oltre al reato legato alla realizzazione di un deposito abusivo di rifiuti urbani e speciali, proventi di gestione illecita e collocati a cielo aperto,  senza il rispetto delle normative a garanzia della sicurezza e tutela ambientale, con elevati rischi di contaminazione e di innesco d’incendio.

Oltre alla denuncia dell’uomo, gli agenti hanno proceduto al sequestro dell’intera area,  nonché dei rifiuti illecitamente stoccati.

Sono tuttora in fase di svolgimento indagini su altri soggetti a vario titolo coinvolti  nelle attività illegali.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

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