Cronaca

Ciociaria, picchia la compagna e non accetta la fine della relazione

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Frosinone, botte e minacce ai genitori e al fratello: nei guai un 20enne

Nella giornata dello scorso 11 giugno, personale della Polizia di Stato dava esecuzione alla misura cautelare ex art. 282 ter c.p.p. del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, con applicazione del dispositivo di controllo a distanza (cd. Braccialetto elettronico) nei confronti di un uomo della provincia di Frosinone.

La vicenda

Nelle settimane precedenti, la vittima si è rivolta alla Polizia riferendo di subire, da parte del suo ex fidanzato, vessazioni, minacce e di essere stata anche picchiata durante la loro relazione, terminata da ormai 9 mesi.

L’uomo, però, non si era mai rassegnato alla loro separazione, tanto che le inviava numerosi messaggi offensivi, la pedinava, cercava contatti con la stessa e con i suoi familiari ed amici, affinché intercedessero con la donna al fine di recuperare quella relazione.

Era arrivato addirittura a danneggiare gli pneumatici dell’autovettura della donna, appostandosi nei pressi del veicolo per sorprenderla e scoprire chi frequentasse e all’arrivo della vittima e del suo accompagnatore  tentava di  investirli mentre verificavano lo stato degli pneumatici, appositamente forati in precedenza.

Al termine degli accertamenti condotti dal personale della Squadra Mobile, l’Autorità Giudiziaria riteneva che le condotte poste in essere dall’indagato rientrassero nella fattispecie di reato di cui all’Art. 612 bis  C.P. in relazione alla quale emetteva il già indicato provvedimento poiché l’uomo, non rassegnandosi alla fine della relazione sentimentale, con reiterate ed abituali condotte vessatorie, ripetute nel tempo, minacciava, pedinava e controllava, mediante messaggistica degli applicativi TikTok e WhatsApp, la ex con l’intento di umiliarla.

È obbligo rilevare che l’indagato, è, allo stato, solamente indiziato di delitto e la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente, e solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudizio, lo stesso sarà, eventualmente, riconosciuto colpevole, in maniera definitiva, del reato ascrittogli. Il tutto in ossequio al principio costituzionale di presunzione di innocenza.

Se sei vittima di violenza domestica e/o di genere, contatta le Forze dell’Ordine o il 1522