Cronaca

Ciampino, sgomberato campo abusivo: allontanati oltre 50 occupanti in via Appia

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Ciampino – È scattata all’alba di questa mattina, all’interno del Parco Regionale dell’Appia Antica, l’operazione di sgombero di un insediamento abusivo decisa all’esito delle determinazioni maturate in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto di Roma, seguite dalle pianificazioni tecnico-operative varate dal Questore di Roma con ordinanza di servizio.

L’operazione

I servizi, affidati al coordinamento di un dirigente della Questura, hanno visto in campo uomini dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Polizia Locale di Ciampino, che hanno assicurato la bonifica del sito ed il ripristino dei luoghi, anche con l’abbattimento di circa 20 manufatti abusivi, ciascuno di 8 metri quadrati, realizzati a corredo di un corpo di fabbrica centrale.

Quest’ultimo era, con ogni probabilità, appannaggio del “capo del campo” che, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, gestiva un sistema noto come “metodo del vassallo”. Gli occupanti pagavano un “affitto” per poter risiedere nei giacigli fatiscenti, privi di servizi igienici e di prima necessità adeguati.

Lo sgombero si è reso necessario a seguito di numerose segnalazioni da parte dei residenti della zona e di accertamenti sulla regolarità dell’occupazione del terreno. Ad ottobre  scorso, peraltro, una troupe di un programma televisivo era stata aggredita con dei sassi proprio per evitare che gli occupanti venissero ripresi dalle telecamere.

Le condizioni igienico-sanitarie all’interno del campo erano considerate estremamente critiche, rappresentando un serio rischio per la salute pubblica e per la dignità degli  occupanti, in particolare dei minori, anche considerando che, all’interno, vivevano ovini  per la produzione di prodotti caseari ed animali domestici.

Al piano operativo hanno concorso anche i servizi sociali del Comune di Ciampino, che, già nelle ultime settimane, si erano attivati per offrire assistenza agli occupanti, in particolare per i minori, al fine di individuare soluzioni abitative temporanee e supporto per la loro inclusione sociale.

Sono in corso verifiche per accertare eventuali responsabilità penali legate alla gestione del campo e allo sfruttamento degli occupanti.

Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati numerosi arnesi da scasso e bigiotteria, ritenute provento di furti, procedendo altresì alla demolizione delle baracche.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.