Cronaca

Ciociaria, tre donne vittime di maltrattamenti e atti persecutori

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Omicidio Ponte di Nona, donna colpita da proiettile: arrestato anche un 28enne

Il Questore di Frosinone dr. Domenico Condello, su proposta della Divisione Anticrimine, ha emesso due provvedimenti di ammonimento con procedura “d’urgenza” con l’intento di prevenire il verificarsi di azioni violente nei confronti di tre donne vittime di atti persecutori o di maltrattamenti in famiglia.

Il primo episodio

Nel primo caso la vicenda ha visto protagonista un uomo di 78 anni che ha posto in essere, da diversi anni, condotte ossessive e vessatorie nei confronti della moglie di un suo amico deceduto, con cui intercorreva solo un rapporto amicale, e della figlia della donna, costretta dalle violenze dell’uomo, a lasciare anni prima, dopo la morte del padre, la casa paterna in quanto a lui non gradita.

Anche la moglie dell’ammonito era stata recentemente allontanata dalla casa familiare e collocata in una struttura protetta, perché vittima di maltrattamenti in famiglia. Proprio dopo questo evento, l’uomo ha acuito i suoi comportamenti prevaricatori nei confronti della vittima, con aggressioni verbali, offese e minacce, imponendo la sua presenza quotidiana nell’abitazione della donna, non più libera di uscire di casa da sola e di frequentare le figlie. Proprio in occasione della visita della figlia, avveniva una violenta lite che non degenerava solo grazie all’ intervento delle forze dell’ordine.

Le azioni commesse dal settantottenne nel corso degli anni, hanno portato le due donne a modificare le loro abitudini di vita, facendole vivere in uno stato perenne di stress e paura per la loro incolumità, portando addirittura la madre a non frequentare nemmeno le figlie per preservarle da eventuali aggressioni o ritorsioni, e la figlia a lasciare la casa paterna, nel timore di spiacevoli conseguenze in cui sarebbe potuta incorrere la madre. Nei confronti del soggetto, pertanto, è stato emesso un ammonimento per atti persecutori, con l’intento di porre fine a questa lunga serie di prevaricazioni attuate ai danni delle due malcapitate.

Il secondo episodio

Nel secondo caso la vicenda ha riguardato una coppia di ventenni che già da diverso tempo vive una relazione sentimentale piuttosto burrascosa. Gli elementi raccolti, infatti, hanno permesso di appurare che il ragazzo ha più volte posto in essere violenze fisiche e psicologiche nei confronti della fidanzata. Nell’ultimo episodio che li ha visti protagonisti, il ventiquattrenne non ha avuto alcuno scrupolo ad aggredire verbalmente e a malmenare la compagna in pieno giorno presso un parco giochi, senza preoccuparsi del fatto che avrebbero potuto assistere alla scena i bambini presenti.

Già in passato vi erano state altre aggressioni fisiche nei confronti della fidanzata, che avevano anche portato alla revoca della licenza di porto d’armi del giovane, episodi mai denunciati dalla vittima, nonostante la stessa, in almeno due occasioni, abbia fatto ricorso alle cure mediche per le percosse subite.

Leggi anche – Codici rossi in Ciociaria: emessi tre provvedimenti

Gli elementi analizzati hanno pertanto condotto all’adozione in via d’urgenza del provvedimento, essendo emersi elementi tali da far ritenere ipotizzabile una deriva ancor più violenta delle azioni poste in essere, con rischi per l’incolumità della vittima.

La Polizia di Stato di Frosinone, sotto la guida del Questore dr. Domenico Condello, continua senza sosta nell’azione di prevenzione e contrasto delle condotte di violenza domestica e degli atti persecutori, sempre al fianco delle vittime.

Foto di repertorio

Se sei vittima di violenza domestica e/o di genere, contatta le Forze dell’Ordine o il 1522

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.