Cronaca

Quadraro e Tuscolano, denunce e multe: i controlli

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Quadraro e Tuscolano denunce multe controlli

I Carabinieri della Stazione di Roma Quadraro con il supporto di altre pattuglie della Compagnia di Roma Casilina, quelli del N.A.S. di Roma e dei Carabinieri del Nucleo Cinofili di Santa Maria di Galeria, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nei quartieri Quadraro e Tuscolano, finalizzato alla prevenzione e alla repressione della criminalità diffusa nelle aree urbane di periferia.

Quadraro e Tuscolano, denunce e multe: i controlli

Complessivamente, nel corso delle attività di controllo, i Carabinieri hanno denunciato a piede libero due persone, sanzionato amministrativamente il titolare di un’attività commerciale ed elevato sanzioni al Codice della Strada per un importo complessivo di quasi 6.000 euro.

Nel dettaglio, un 55enne georgiano, con precedenti, è stato denunciato dai Carabinieri, per l’inosservanza di un provvedimento emesso dall’autorità, poiché inottemperante al decreto di espulsione dal territorio nazionale di cui è destinatario.

Mentre un cittadino di 20 anni, originario di Napoli, ma domiciliato a Roma è stato denunciato dai militari, poiché sorpreso subito dopo aver sottratto capi di abbigliamento da un esercizio commerciale.

In via dei Sulpici, i Carabinieri hanno contestato al titolare di un bar, la violazione amministrativa per l’irregolarità in materia igienico sanitaria relative alla produzione e alla conservazione degli alimenti e per la mancata attuazione delle procedure di autocontrollo nella gestione degli alimenti, sanzionandolo con una multa di 2.500 euro.

In totale, i Carabinieri al Quadraro e al Tuscolano hanno identificato 220 persone, eseguito verifiche su 95 veicoli, e ispezionato 4 esercizi pubblici.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.