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Iure sanguinis: quando è possibile richiedere la cittadinanza italiana per discendenza?

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Iure sanguinis: quando è possibile richiedere la cittadinanza italiana per discendenza?

Nelle ultime settimane ha fatto notizia l’enorme numero di richieste di cittadinanza italiana da parte di cittadini brasiliani, domande che hanno intasato diversi tribunali con oltre 12mila istanze solo in Veneto. Si tratta in particolare dello iure sanguinis, ossia la cittadinanza per discendenza da un cittadino italiano, una procedura regolata dalla Legge 91/1992 e da altri riferimenti normativi.

Chi può ottenere la cittadinanza italiana iure sanguinis

Secondo infoimmigrazione.com, il sito dello studio legale dell’avvocato Giulia Vicari che offre contenuti informativi utili sul tema dell’immigrazione e consulenza legale specializzata anche online, la cittadinanza italiana iure sanguinis si ottiene per discendenza da un cittadino italiano a prescindere dal luogo di nascita, quindi anche chi vive al di fuori dell’Italia ma è nato da familiari italiani può richiedere la cittadinanza.

Nel dettaglio, possono fare domanda per la cittadinanza italiana i discendenti senza limiti di generazione, purché l’avo italiano dal quale si eredita la cittadinanza sia emigrato in un paese dove vige lo ius soli. Infatti, sono considerati cittadini italiani tutte le persone nate da genitori italiani, ovvero i figli di padre o madre riconosciuti come cittadini italiani dalla legislazione nazionale vigente in Italia (articolo 1 della Legge 91/1992).

Nello specifico, l’articolo 7 della Legge 91/1992 infatti permette anche ai figli di genitori italiani nati in uno Stato estero di ottenere la cittadinanza italiana, cioè di conservare questo status purché il genitore non abbia perso la cittadinanza rinunciandovi o per altri motivi. Inoltre, chi si trova in attesa della cittadinanza iure sanguinis può avere un permesso di soggiorno, quindi può risiedere legalmente in Italia durante il procedimento di concessione della cittadinanza italiana e usufruire dei diritti che questa condizione garantisce.

Come ottenere la cittadinanza italiana iure sanguinis

Per l’ottenimento della cittadinanza italiana iure sanguinis è necessario dimostrare la discendenza da un cittadino italiano, dunque si tratta di un atto amministrativo che serve a certificare che la cittadinanza italiana non sia stata interrotta. La richiesta deve essere presentata all’autorità consolare se il richiedente risiede all’estero, altrimenti è possibile fare domanda per la cittadinanza italiana iure sanguinis direttamente in Italia presso il comune italiano di competenza.

Per la richiesta bisogna presentare una serie di documenti. Innanzitutto è necessario avere l’estratto di nascita dell’avo italiano, inclusi tutti gli atti di nascita dei suoi discendenti opportunamente tradotti in italiano in modo ufficiale. Il richiedente deve inoltre allegare l’atto di matrimonio dell’avo italiano e dei discendenti, muniti di traduzione ufficiale se avvenuti all’estero. In più, è necessario avere un documento che attesti che l’avo italiano non ha acquisito la cittadinanza di un altro Stato estero, certificazione che viene rilasciata dall’autorità competente del Paese estero di emigrazione.

Serve anche la prova di invio della domanda consolare eseguita tramite email o posta raccomandata, compreso il certificato rilasciato dall’autorità consolare italiana che attesta che nessun ascendente del richiedente ha rinunciato alla cittadinanza italiana. Infine, se l’interessato si trova in Italia deve allegare un certificato di residenza alla domanda di richiesta della cittadinanza italiana iure sanguinis, in caso contrario bisogna inviare una copia del documento di identità o passaporto con regolare visto di ingresso.

Tutti i documenti in lingua straniera, affinché acquisiscano validità nel territorio italiano e siano utilizzabili per la domanda di cittadinanza, devono essere tradotti e legalizzati o apostillati. Solitamente, questi documenti hanno una validità di 6 mesi, ad eccezione di regolamenti e leggi che prevedono un periodo di validità superiore. In particolare, gli unici documenti che hanno validità illimitata sono gli atti di morte e la documentazione relativa alle persone decedute, altrimenti si applica la validità standard di 6 mesi.

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