Cronaca

Smascherata truffa delle ricette false per ossicodone tra Frosinone e Latina

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Smascherata truffa delle ricette false per ossicodone

Secondo quanto riportato da Ciociaria Oggi, i Carabinieri del Nas di Latina hanno condotto un’operazione mirata, denominata “Love for Drug,” che ha portato a svelare un intricato schema di frode legato all’acquisizione illecita di medicinali. L’indagine si è concentrata su Formia, nel Cassinate e nella Valle dei Santi, mettendo sotto la lente delle autorità due residenti locali, ora soggetti a misure cautelari personali.

In un’inversione di logica che ha sorpreso anche gli investigatori, l’attenzione è stata focalizzata sulla corretta dispensazione di medicinali presso varie farmacie nelle province di Latina e Frosinone. In particolare, l’inchiesta ha evidenziato casi di prescrizioni sospette di un potente farmaco oppioide semisintetico, l’ossicodone, con una struttura molecolare strettamente correlata a morfina e codeina.

L’attività investigativa, caratterizzata da metodologie tradizionali come la ricognizione fotografica, i servizi di osservazione e pedinamento e l’acquisizione documentale, ha rivelato il modus operandi di una coppia legata da un rapporto sentimentale, entrambi con precedenti penali. Le indagini hanno individuato che la coppia si recava presso farmacie nelle province interessate per ottenere farmaci tramite ricette mediche falsificate.

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Le accuse pesanti riguardano la ricettazione, il falso in certificazioni mediche e la truffa ai danni del sistema sanitario locale. Le ricette, falsificate e firmate dagli indagati, erano il risultato di una sofisticata operazione che coinvolgeva anche il furto di timbri da parte dei colpevoli, sottratti ad ignari medici.

In un’azione coordinata, le ispezioni sono state estese ad Ausonia, Esperia, Cassino e San Giorgio, rafforzando ulteriormente il quadro investigativo. Le autorità hanno emanato misure cautelari, imponendo ai due indagati l’obbligo di dimora e la presentazione periodica alla Procura.


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

Foto di repertorio

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