San Lorenzo e Trionfale, i controlli: due arresti e sette denunce

Nel fine settimana, i Carabinieri del Gruppo di Roma hanno eseguito una serie di servizi di controllo e prevenzione nelle zone maggiormente frequentate durante la movida nei quartieri San Lorenzo e Trionfale.

San Lorenzo e Trionfale, i controlli dei Carabinieri nelle zone della movida: ecco il report

Le attività hanno portato all’arresto di 2 persone e alla denuncia di altre 7. Identificate complessivamente 287 persone e eseguite verifiche su 118 veicoli.

I Carabinieri della Compagnia Roma Trionfale hanno arrestato un 26enne romeno che, controllato in viale Medaglie d’Oro, è risultato destinatario di un’ordinanza di esecuzione per la carcerazione emessa in data 24.07.2023 dal Tribunale di Bolzano dovendo lo stesso espiare la pena di 2 anni e 4 mesi per reati inerenti lo sfruttamento della prostituzione.

In manette è finito anche un 33enne egiziano che, durante un controllo, inveiva contro i militari, opponendo resistenza nelle fasi dell’identificazione, nonché fornendo false generalità.

I Carabinieri hanno poi denunciato a piede libero:

un 20enne sudamericano per violazione della misura della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza;
una coppia di cittadini peruviani sorpresi a bordo di un’auto risultata rubata lo scorso 18 settembre;
una coppia di giovani romani sorpresi a bordo di un’autovettura denunciata rubato la mattina precedente;
un 31enne del Mali, senza fissa dimora, controllato in piazzale degli Eroi e trovato in possesso di un nunchaku.

A San Lorenzo, invece, i Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante hanno rinvenuto e sequestrato 265 g di hashish, suddivisi in 6 panetti, rinvenuti all’interno del vano contatori elettrici, accessibile dall’esterno, di una stabile in via dei Latini.

I Carabinieri hanno poi sanzionato, per 1.200 euro, il presidente di un centro culturale del quartiere per la mancanza dei cartelli informativi relativi ai sintomi abuso bevande alcoliche e, per un totale di 15.000 euro, il titolare di un bar per occupazione di suolo pubblico finalizzato all’esercizio dell’attività commerciale.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.