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Multe PAV: cosa sono e come pagarle (anche quelle di Roma Capitale)

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Multe PAV: cosa sono e come pagarle (anche quelle di Roma)

Quando ci mettiamo alla guida del nostro veicolo, dobbiamo sempre stare molto attenti a non commettere infrazioni al Codice della Strada per evitare di essere fermati e colti in flagrante e dover affrontare di conseguenza multe e sanzioni, in molti casi anche salate.

Una evenienza che non si limita unicamente alla circolazione su strada, ma che può insorgere anche quando la nostra auto è ferma, come ad esempio nei casi in cui è stata parcheggiata in malo modo o in zone in cui è vietato.

In queste circostanze, la trasgressione viene esplicitata dal famoso cedolino apposto sul vetro anteriore o posteriore del mezzo, vero e proprio incubo dei conducenti nel momento di recarsi presso il proprio veicolo, accogliendone l’assenza come una vittoria a tutti gli effetti.

Cosa sono le multe PAV

Come accennato in precedenza, se tra i tergicristalli della nostra auto troviamo un avviso cartaceo, nella maggior parte dei casi significa che ci è stata comminata una multa, che prende il nome di PAV, il cui acronimo riconduce al termine Preavviso di accertamento delle Violazioni, sperando sempre che invece si possa trattare di semplice materiale pubblicitario.

Attraverso il PAV, le autorità vogliono informare il proprietario del veicolo su una trasgressione al Codice della Strada, che sarà quindi costretto a pagarla, senza dover sostenere anche le spese di notifica, evenienza che invece si manifesta nei casi di multe VAV.

A differenza delle PAV che, come detto, risultano dal cedolino apposto sull’auto, le VAV, acronimo di Verbale di Accertamento delle Violazioni, sono notificate direttamente dalle Autorità preposte, o al momento di un fermo in tempo reale a seguito di un’infrazione, o attraverso un controllo di routine dal quale emerge una violazione. Inoltre, sono considerate VAV anche quelle multe che vengono notificate direttamente dall’agente notificatore o tramite raccomandata presso il domicilio del trasgressore. Tra gli esempi più diffusi di VAV troviamo certamente il passaggio col semaforo rosso o il superamento dei limiti di velocità costatato tramite autovelox.

Il grande “vantaggio” di subire una PAV risiede nella possibilità per l’automobilista di sapere fin da subito di dover corrispondere una somma alla Pubblica Amministrazione a seguito di una violazione del Codice della Strada, potendo usufruire di uno sconto qualora venisse estinta entro un certo termine prestabilito, di cui parleremo in seguito.

Come pagare le multe PAV di Roma Capitale

Per poter pagare le multe PAV, esistono diverse modalità e, al riguardo, è bene sottolineare che se la sanzione amministrativa venisse pagata entro 5 giorni da quando è stata notificata (la data è presente nel documento), il trasgressore potrà godere di una decurtazione pari al 30%.  Nel caso in cui, invece, si volesse contestare il verbale, è necessario attendere la notifica presso il proprio domicilio.

Per poter estinguere la propria posizione oggi lo Stato ha obbligato gli enti pubblici a comprendere un solo modo di pagamento, ovvero attraverso la piattaforma per i pagamenti PagoPA e, non a caso, allegato al PAV l’automobilista non troverà più il classico bollettino postale, ma l’avviso proveniente direttamente dal sistema, nel quale sarà possibile o scansionare il QR Code o leggere i dati da inserire digitalmente all’interno del sito di Roma Capitale nell’apposita sezione dedicata. In alternativa è possibile stampare il modulo PagoPA e recarci presso gli uffici e gli esercizi autorizzati come le Poste o i soggetti che dispongono del sistema Sisal Lottomatica.

Infine, è possibile effettuare il pagamento della PAV digitalmente anche scaricando le app dedicate ai pagamenti online (scopri i pagamenti multe PAV Roma Capitale), utilizzabili tramite Pc, smartphone e tablet, potendo tenere traccia di tutti pagamenti verso la PA in apposito archivio, così da evitare dimenticanze, errori o interessi di mora.

In linea generale, è sempre meglio pagare entro i termini stabiliti così da dover sborsare una somma minore e, in qualche modo, “migliorare” il proprio umore personale.


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