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La regolamentazione italiana del settore del gioco: cosa si prevede in futuro?

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La regolamentazione italiana del settore del gioco: cosa si prevede in futuro?

Nel 2006 il settore del gioco in Italia è stato ulteriormente disciplinato con l’approvazione Legge 266/2005. Questa legge ha aperto la strada alla liberalizzazione e alla regolamentazione di varie forme del gioco, compresi i casinò, le scommesse sportive, il poker, le slot machine e altri giochi. Prima del 2006, il gioco in Italia era stato oggetto di una serie di divieti e restrizioni in Italia, ma la legge del 2006 ha creato un quadro giuridico che ha permesso l’apertura di nuove sale da gioco, la liberalizzazione delle scommesse sportive e l’introduzione di altre forme di gioco. Una volta avvenuta la legalizzazione del gioco, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (spesso abbreviata con la sigla ADM) è stata incaricata di regolare e sorvegliare il settore del gioco in Italia, garantendo la conformità alle leggi e alle regolamentazioni vigenti, raccogliendo l’eredità dell’AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato). Da allora, il settore del gioco italiano è stato soggetto a ulteriori cambiamenti normativi e restrizioni, comprese le misure introdotte dal Decreto Dignità nel 2018.

Come il Decreto Dignità ha cambiato il gioco

Il Decreto Dignità, promulgato principalmente con l’obiettivo di rispondere a diverse problematiche legate al mercato del lavoro e alla precarietà, tra i tanti ambiti su cui è intervenuto, ha introdotto anche ulteriori misure volte a regolare il settore del gioco in Italia con l’obiettivo di ridurre i problemi ad esso connessi. Uno dei principali effetti è stato quello di limitare la diffusione della pubblicità legata al gioco. Così si è arrivati al divieto di trasmissione di spot in televisione e radio durante le fasce protette e al divieto di pubblicità online e nelle sponsorizzazioni di eventi e società sportive. Infatti secondo quanto qui riportato dalla redazione di slotjava.it, oggi è davvero complesso trovare un punto di equilibrio nell’applicazione di questi divieti, poichè all’interno di questo articolo https://www.slotjava.it/notizie/divieto-pubblicita-annullata-la-sanzione-da-750mila-euro-di-google/, si nota in maniera molto dettagliata l’esistenza di alcune zone grigie della materia trattata.

Tuttavia sono stati introdotti anche limiti di puntata e vincite per le macchine da gioco, le slot machine e altri giochi legati al panorama dei casinò. Tra i provvedimenti entrati in vigore con il suddetto decreto si è intervenuti anche sul divieto di apertura di nuove sale giochi con slot machine o videolottery, ed è stato ridotto il numero massimo di apparecchi per sala. C’è stato inoltre un inasprimento delle sanzioni per coloro che vengono sorpresi a violare le leggi sul gioco, con multe più severe per le aziende che non rispettano le regole.

L’obiettivo principale di queste misure è stato quello di tutelare i consumatori, in particolare i giovani e le persone vulnerabili, ad ogni modo, l’impatto di queste restrizioni sul settore del gioco italiano sono state oggetto di dibattito, poiché hanno pesantemente impattato attori che hanno ricevuto concessioni da parte dello stato e che in quanto tali contribuiscono attivamente al prodotto interno lordo del Paese. Se da un lato c’è chi ritiene che questo insieme di provvedimenti voluti dal decreto abbiano reso il settore più trasparente, altri ritengono che abbiano avuto un impatto negativo sulla salute dell’industria del gioco legale e di conseguenza sulle opportunità di impiego in questo settore.

I possibili sviluppi nel settore del gioco dopo il Decreto Dignità

Allo stato attuale, vista l’impossibilità di promuovere i propri prodotti, e visto lo scarto non indifferente tra gli operatori che hanno iniziato la loro attività prima del Decreto Dignità, e coloro che invece sono venuti dopo e si sono trovati a fronteggiare uno scenario inevitabilmente più complesso, urge trovare delle soluzioni per ovviare a questa situazione. Si potrebbe giungere a una possibile svolta qualora si riuscisse a fare in modo che, sia l’industria del gioco, sia quella dei media, riuscissero a dotarsi in tempi celeri di un codice di autoregolamentazione sulla pubblicità del gioco, che se violato dovrebbe portare a giuste sanzioni, ma per fare sì che ciò possa avvenire è necessario stimolare un confronto tra tutte le parti in causa e gli esponenti del governo in modo da intraprendere azioni concrete.

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