Cronaca

Controlli sul Reddito di cittadinanza nei comuni del sud-pontino, fino a 70mila euro di somme indebitamente percepite

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Controlli sul Reddito di Cittadinanza nei comuni del sud-pontino

Nell’ambito dell’attività di servizio a contrasto delle frodi alla spesa pubblica, nel caso specifico orientato sul fenomeno dell’indebita percezione del reddito di cittadinanza, la Guardia di Finanza di Formia ha denunciato quattro persone residenti nei comuni di Formia, Santi Cosma e Damiano e Gaeta (LT), poiché percettori della misura di sostegno richiesta e ottenuta omettendo di comunicare in sede di presentazione della domanda, informazioni rilevanti che ne avrebbero impedito il conseguimento o comportato l’erogazione di un importo inferiore rispetto a quello effettivamente percepito. I controlli sul reddito di cittadinanza sono scaturiti dagli approfondimenti investigativi sulle condizioni patrimoniali e di vita dei soggetti in questione, residenti nei comuni del sud-pontino, nei confronti dei quali sono emersi concreti elementi di rischio circa la corretta percezione del reddito di cittadinanza.

I controlli sul Reddito di Cittadinanza

In particolare, per uno dei quattro soggetti, a seguito di una mirata attività investigativa nonché della consultazione degli applicativi informatici in uso al Corpo, è stato accertato come il soggetto avesse richiesto l’ammissione alla prestazione sociale agevolata omettendo informazioni rilevanti in merito allo svolgimento di attività lavorativa e all’uso e disponibilità di autoveicoli. Gli ulteriori approfondimenti hanno permesso di accertare come il soggetto, ricorrendo ai medesimi artifizi, stesse usufruendo indebitamente anche dei buoni spesa indetti dal comune di Formia.

Per altri due soggetti controllati, entrambi residenti nel comune di Santi Cosma e Damiano, l’attività investigativa è scaturita dalla verifica della sussistenza del requisito di residenza, laddove, ai fini dell’accesso alla misura agevolativa, è richiesta la permanenza sul territorio italiano da almeno 10 anni. In merito, le Fiamme Gialle, all’esito degli opportuni approfondimenti, hanno accertato come due persone di origine extracomunitaria non avessero maturato il prescritto periodo, riuscendo comunque ad ottenere, attraverso dichiarazioni mendaci, l’accesso alla misura.

Da ultimo, in relazione al quarto soggetto, le Fiamme Gialle hanno accertato come nel richiedere ed accedere al sostegno economico, fossero state omesse informazioni inerenti al mutamento della residenza e alla composizione del nucleo familiare, che di fatto avrebbero determinato una significativa variazione reddituale e patrimoniale in capo al soggetto ed una diversa percezione della misura di politica sociale.

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All’esito delle predette attività, i quattro soggetti sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria ipotizzando, in maniera distinta, le violazioni di cui all’art. 316 ter del c.p. e dell’art. 7, co. 1 e 2 del D.L. n. 4/2019, per aver utilizzato dichiarazioni e documenti poi risultati non rispondenti al vero. Inoltre, i Finanzieri hanno provveduto all’immediata comunicazione all’INPS di quanto ricostruito ai fini della sospensione e del recupero delle somme indebitamente percepite, ammontanti nel complesso a circa € 70 mila.


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

Foto di repertorio

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