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Il successo della Formula E per spingere la mobilità green

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Il successo della Formula E per spingere la mobilità green

Lo sviluppo della mobilità green rappresenta una delle priorità dei governi globali in linea con le strategie politiche che hanno ormai messo al centro la sostenibilità e la salvaguardia del Pianeta.

Un orientamento abbracciato a livello mondiale non solo dalle istituzioni ma anche e soprattutto dai cittadini di ogni angolo della Terra, che hanno cominciato a mutare le proprie abitudini per proteggere l’ambiente, con una rinnovata sensibilità verso queste tematiche.

In questo contesto, però, la strada è ancora molto lunga e sono necessari sforzi collettivi per poter davvero realizzare il cambiamento epocale che renderà il futuro delle nuove generazioni sicuramente migliore.

Tra le attività da consolidare c’è sicuramente quello della comunicazione, per convincere un numero crescente di persone ad assimilare i concetti dell’ambientalismo e a modificare i propri comportamenti di tutti giorni e, in questo senso anche lo sport può fare la sua parte, come sta accadendo con la Formula E e la mobilità sostenibile.

Lo sviluppo della Formula E

La Formula E dopo un avvio che ha generato molta curiosità ma che non ha fatto registrare numeri entusiasmanti sta vivendo un periodo molto positivo, non solo a livello di raccolta sponsor, che non sono mai mancati, ma anche per quanto riguarda l’interesse e l’audience con un numero crescente di appassionati che seguono i vari Gran Premi che si svolgono in giro per il Mondo.

Il campionato dedicato alle auto elettriche parte nel 2014 sotto l’egida della FIA, ma la sua storia inizia tre anni prima, nel 2011 quando si tenne una cena tra l’imprenditore Alejandro Agag, Jean Todt e Antonio Tajani, con il primo che aveva il sogno di creare un campionato del genere con l’obiettivo di promuovere l’interesse e l’investimento nella mobilità elettrica per un futuro sostenibile.

Il primo campionato di Formula E si è svolto tra il 2014 e il 2015, con la gara inaugurale che ha avuto luogo a Pechino. La stagione comprendeva 11 gare in 10 diverse città di tutto il mondo. La prima stagione è stata vinta da Nelson Piquet Jr., che ha corso per il team NEXTEV TCR.

Nei primi anni, la Formula E ha visto un costante progresso tecnologico con l’introduzione di nuovi regolamenti che hanno permesso alle squadre di sviluppare i loro powertrain. Ciò ha portato a una maggiore varietà e competizione tra i team. Durante questo periodo, sono stati vinti i campionati da Sébastien Buemi, Lucas di Grassi e Jean-Éric Vergne.

La stagione 2018-2019 ha visto l’introduzione della “Gen2 Car”, una nuova vettura con una batteria più potente che ha eliminato la necessità per i piloti di cambiare auto a metà gara, una caratteristica distintiva delle prime stagioni di Formula E. Questa vettura ha anche introdotto il sistema “Attack Mode”, che concede un aumento temporaneo di potenza ai piloti che attraversano una zona specifica della pista.

Oggi i piloti corrono su auto elettriche Gen3 con prestazioni molto soddisfacenti, ma, come detto dal fondatore Agag, nel prossimo futuro quando verranno introdotte le Gen4 e in seguito le Gen5 le performance risulteranno ancora migliori, molto simili a quelle della Formula 1.

L’impatto della Formula E sulle auto elettriche

La Formula E ha avuto un impatto significativo sulla percezione delle auto elettriche, mostrando che possono essere sia veloci che emozionanti. Il campionato continua a svilupparsi e ad attirare maggiori investimenti, con produttori di auto come Mercedes e Porsche che si sono unite alle corse. Nel 2020, la Formula E è stata elevata allo status di Campionato del Mondo FIA, riconoscendo il suo status come serie di corse di primo piano.

Il grande merito di questi bolidi alimentati elettricamente è stato, come detto, quello di stimolare la diffusione di auto elettriche nel Mondo, ovviamente Italia inclusa che, non ha caso, organizza un Gran Premio a Roma.

Non è un caso, infatti, che anche a livello nazionale stiano nascendo eventi e manifestazioni dedicate alla mobilità elettrica, come la Green Race di Prato, giunta quest’anno alla sua seconda edizione, una corsa molto particolare caratterizzata dall’uso di motori alimentati ad energia alternativa. Un appuntamento che va di pari passo con la direzione che sta prendendo la Regione Toscana la città, sempre più orientata verso la sostenibilità, con l’acquisto di auto elettriche Prato in costante aumento.

L’obiettivo finale è quello di far comprendere a un numero crescente di cittadini l’importanza di abbandonare gradualmente i motori tradizionali per sostituirli con quelli alimentati a batteria e, per realizzarlo completamente è necessario che questi veicoli abbiano prestazioni di alto livello, così da convincere anche coloro che sono appassionati alla guida sportiva.

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