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Caldo record a Roma, la segreteria UGL Autonomie: “Assurdo il silenzio dei preposti alla sicurezza”

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Nella giornata definita più calda in assoluto dagli esperti climatologi, che hanno indotto nei giorni scorsi ad inaugurare il “codice calore” nei pronto soccorso e, proprio oggi, la previsione della cassa integrazione da parte dell’Inps nei giorni con temperature superiori ai 35 gradi per i lavoratori “esterni”, che accogliamo con grande soddisfazione come sindacato, nessuna forma di tutela viene invece prevista per gli agenti della Polizia Locale dagli organi preposti alla sicurezza della salute dei lavoratori del Comando generale.

La nota della Segreteria provinciale UGL Autonomie

La denuncia arriva dal Coordinamento UGL-PL che, insieme a tutto il fronte sindacale, chiede da tempo un’organizzazione del lavoro diverso nelle giornate da bollino rosso climatico. “Invece i servizi continuano ad uscire come si fosse in tipiche estati mediterranee che oramai sono un lontano ricordo – dichiara Sergio Fabrizi segretario provinciale  di Roma UGL-PL- con postazioni fisse per l’intero turno di 7 ore e 12 minuti nelle piazze del Centro Storico o negli assolati e dispersi campi nomadi da presidiare, tra l’altro senza alcuna disposizione di effettivo controllo. Non sono previsti cambi, pause e nessuna differenziazione di servizio nemmeno nelle ore di punta tra le 11 e le 17. Addirittura, causa la nota carenza di organico, si ricorre ai doppi turni in straordinario per lo stesso servizio di piantonamento.

Nessuno pretende la cassa integrazione perché la sicurezza della città non può permettersi soste, ma misure di miglior servizio sicuramente sono obbligatorie.”

Ricordiamo, proseguono dal sindacato, che l’età media del Corpo è di 55 anni e troviamo spesso impiegati in questi servizi fissi anche colleghi e colleghe over 60 a rincorrere turisti indisciplinati e venditori ambulanti sulla scalinata di Trinità de’ Monti o al Colosseo e piazza Navona, così come agli ingressi dei campi nomadi senza punti di ristoro e servizi igienici nelle vicinanze.

“La nostra battaglia, direi purtroppo solitaria – rincara Ivano Ardovini RSU della UGL-PL- è il riconoscimento della “strada” come luogo di lavoro nel documento di valutazione dei rischi. Ma anche in occasione dell’attuale tavolo di confronto per il rinnovo del contratto decentrato, non riceviamo accoglimento della richiesta da parte datoriale e, per di più, continuiamo a rimanere inspiegabilmente da parte sindacale, senza la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.”

Nell’immediato chiediamo previsioni di pause orarie alternate nei piantonamenti fissi e torniamo a chiedere fortemente l’istituzione di “aree di rispetto” intorno ai principali monumenti cittadini che impediscano il sovraffollamento di turisti da controllare a bordo vasche e a ridosso di scalinate e muri di pregio da tutelare.

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