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Colleferro, eseguito un delicato intervento per un tumore chiamato papilloma invertito

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Colleferro intervento papilloma invertito

La nota del Sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna

In questa giornata di lutto nazionale dovuto alla morte di Berlusconi, nella quale ricorre anche l’ottavo anniversario della mia elezione a Sindaco, mi sia consentito divagare per qualche istante per esprimere soddisfazione rispetto alla notizia che, presso l’Ospedale Parodi Delfino di Colleferro, è stato eseguito un intervento chirurgico su una paziente di 50 anni affetta da un tumore benigno chiamato papilloma invertito.

Questo tumore si sviluppa nel naso e nei seni paranasali. L’intervento è stato eseguito utilizzando la chirurgia endoscopica nasosinusale, che permette di rimuovere il tumore attraverso il naso senza lasciare cicatrici visibili.

Al termine dell’operazione, è stato impiantato un dispositivo chiamato “propel”, uno stent medicato che rilascia gradualmente un farmaco chiamato mometasone furoato per prevenire complicazioni post-operatorie e favorire la guarigione. Questo dispositivo, utilizzato per la prima volta nel Lazio, ha dimostrato di essere efficace nel controllo della malattia e nella risoluzione dei sintomi.

L’intervento eseguito a Colleferro è di particolare importanza perché dimostra che l’Ospedale Parodi Delfino ha una squadra di specialisti altamente competenti e una struttura all’avanguardia in grado di offrire trattamenti chirurgici avanzati.

Questo è un beneficio significativo per la comunità locale, in quanto permette l’accesso a cure di alta qualità senza la necessità di spostarsi a distanze maggiori. È un risultato che testimonia l’impegno dell’ospedale nel fornire assistenza sanitaria avanzata e migliorare la salute dei pazienti.

Certo preoccupano le voci insistenti rispetto il mancato rinnovo del personale di supporto in anestesia. La mancanza di anestesisti in numero adeguato di fatto provocherebbe un rallentamento dell’attività chirurgica in elezione allungando le liste di attesa in modo inaccettabile. Sono fiducioso però che la Asl metta mano al problema assieme alla Regione vista anche la provenienza universitaria di una parte del personale di cui l’ospedale necessità.

Come sindaci continueremo a far sentire la nostra voce sul tema delle liste di attesa, anche per le visite ambulatoriali e cad, con spirito costruttivo e voglia di migliorare le cose.

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