Cronaca

Ancora truffe ai danni di persone anziane: arrestate quattro persone dalla Polizia Stradale di Cassino

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La Polizia di Stato nello scorso fine settimana in due distinte operazioni a distanza di circa due ore l’una dall’altra, ha assicurato alla giustizia quattro persone responsabili di truffa agli anziani.

Gli arresti

Gli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Cassino, nel tratto autostradale di loro competenza procedevano, alle ore 14.20 di venerdì al controllo di una Fiat 500 con due persone a bordo, mentre alle ore 15,50 intimavano l’alt ad una Renault Capture anch’essa con due persone a bordo.

Poiché i quattro fermati annoverano tutti precedenti di polizia, in particolar modo per i reati contro il patrimonio e truffa agli anziani, e specialmente gli occupanti della Fiat 500 davano una versione discordante circa il loro viaggio, gli agenti procedevano alla perquisizione personale e veicolare.

Quest’ultima dava esito positivo in entrambi i casi.

Nel cofano motore della Renault Capture veniva rinvenuta una busta con monili in oro e la somma di euro 11.830, mentre nell’alloggiamento della cintura di sicurezza lato passeggero della Fiat 500 vi era nascosta una somma di euro 3000.

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I successivi accertamenti permettevano agli agenti della Polstrada di Cassino, grazie all’ l’ausilio dei Carabinieri di Fermo per gli occupanti della Fiat 500 e della Squadra Mobile e dei Carabinieri di Ascoli Piceno per i fermati a bordo della Renault Capture, di risalire alle vittime oggetto di truffa agli anziani.

La scusa sempre la stessa, dopo aver ricevuto una telefonata da una persona, che gli riferiva che un loro familiare aveva bisogno di denaro per evitare un problema giudiziario, poco dopo presso l’abitazione delle vittime si presentava una persona che spacciandosi come dipendente delle poste si faceva consegnare denaro e preziosi per risolvere la bega legale del parente.

I quattro sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa di determinazioni dell’A.G. competente.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

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