Cronaca

Tuscolano, Marconi e Cassia: 5 persone fermate. Indiziate di truffa, rapina, furto e ricettazione

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Roma. Nuova serie di arresti da parte della Polizia di Stato. Sono 5 le persone fermate poiché gravemente indiziate, ognuno in relazione alle proprie responsabilità, dei reati di truffa, rapina, furto e ricettazione.

Ancora 5 arresti da parte della Polizia di Stato. L’impegno degli agenti della Questura di Roma, che si rinnova ogni giorno attraverso le numerose attività di prevenzione e repressione dei reati, continua a produrre i suoi effetti attraverso una costante lotta ai reati predatori.

Stava passeggiando con fare sospetto su via dei Quintili, quando è stato fermato dagli agenti della Sezione Volanti per un controllo. Poiché l’uomo dava segni di insofferenza, i poliziotti hanno deciso di perquisirlo: sono state cosi scoperte nelle tasche del sospettato ben 34 carte bancoposta per l’accredito del reddito di cittadinanza e 33 ricevute di acquisto, oltre a 5580 euro in contanti. Vistosi scoperto, l’uomo ha tentato di corrompere gli agenti, offrendo loro il denaro in cambio di un lasciapassare. È stato così arrestato, per ricettazione ed istigazione alla corruzione, un egiziano di 39 anni. Altre 11 carte bancoposta, a seguito di perquisizione domiciliare, sono state scoperte nella stanza da letto in uso esclusivo dello straniero. L’arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria.

Ha parcheggiato sulla via Cassia ed è salito all’interno di un condominio, uscendone poco dopo con in mano due pesanti candelabri in argento ed un dipinto di Fabio Failla. Non si era però accorto di essere stato seguito, fin da piazzale Labicano, dagli investigatori del VII Distretto San Giovanni: è stato così arrestato, per truffa ai danni di una signora anziana, un 26enne di origine partenopea. In sede di denuncia la 92enne ha riconosciuto l’arrestato, dichiarando di essere lei la proprietaria degli oggetti trafugati, che le sono stati prontamente restituiti. Quest’ultimo arresto si aggiunge ad altre operazioni condotte dagli agenti di via Casal Monferrato che, solo nell’ultimo mese, hanno visto l’esecuzione della stessa misura nei confronti di altre 4 persone ed alla denuncia di 2, per la stessa tipologia di reato. Al termine dell’udienza di convalida l’Autorità Giudiziaria ha convalidato la misura.

Gli agenti del Reparto Prevenzione Crimine hanno invece arrestato un algerino di 46 anni, gravemente indiziato del reato di rapina e minacce. Lo straniero ha tentato di sottrarre una borsa che apparteneva ad una donna incinta del nono mese, spintonandola. A quel punto ha avuto inizio una colluttazione col compagno della donna, che aveva assistito alla scena. Lo scontro ha avuto termine solo grazie all’arrivo dei poliziotti, che sono riusciti a bloccare l’aggressore in fuga. In sede di giudizio direttissimo l’uomo è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione.

Nel corso di un periodico servizio ad “Alto Impatto” da parte degli agenti dell’XI Distretto San Paolo, unitamente agli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine e dell’U.P.G.S.P., volto al controllo di mirate località nel quartiere Marconi, è stato arrestato un georgiano di 40 anni per furto. L’uomo aveva sottratto diverse bottiglie di liquore da un supermercato di via Pacinotti, è stato però fermato dai poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine prima che riuscisse a fuggire. Il GIP del Tribunale di Roma ha convalidato l’operato della Polizia di Stato. Nel corso del servizio sono stati controllati 93 veicoli e 146 persone, la Polizia Amministrativa ha inoltre ispezionato 3 locali commerciali.

Infine, gli agenti del I Distretto Trevi Campo Marzio hanno arrestato un eritreo di 46 anni per rapina impropria. L’uomo ha tentato di rubare l’incasso giornaliero di una Clinica Veterinaria ma, scoperto, è stato inseguito da un dipendente, con il quale è scaturita una colluttazione conclusasi con l’arrivo degli agenti, che hanno bloccato l’uomo. L’arresto è stato convalidato con la misura dell’obbligo di firma alla P.G.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

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