Cronaca

Esquilino, lavoratori in nero e alimenti non in regola: multa di oltre 20mila euro alla titolare di un ristorante

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Nella giornata di ieri, il quartiere Esquilino è finito sotto la lente d’ingrandimento dei Carabinieri del Gruppo di Roma. Nella rete dei controlli, eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Roma Piazza Dante, unitamente ai Carabinieri del Gruppo Tutela Lavoro e quelli del Nucleo Cinofili Santa Maria di Galeria, sono finiti i giardini e le aree sotto i porticati di piazza Vittorio Emanuele II e le vie adiacenti. Le attività, mirate al contrasto di ogni forma di illegalità e degrado, hanno portato all’arresto di 5 persone e alla denuncia a piede libero di altre 2.

Esquilino, i controlli dei Carabinieri

In manette sono finiti un cittadino straniero risultato colpito da un provvedimento di espulsione con divieto di reingresso sul territorio nazionale per 10 anni. L’uomo, per eludere i controlli ha esibito ai militari una carta di identità e patente di guida greche risultate false. Arrestati anche un cittadino italiano e un cittadino senegalese trovati in possesso di 23 g di marijuana e 8 telefoni cellulari risultati denunciati rubati. Altri due cittadini stranieri sono stati arrestati, per detenzione di alcune dosi di hashish.

I Carabinieri hanno poi denunciato un 23enne del Gambia, senza fissa dimora e con precedenti, sorpreso a cedere una dose di hashish ad un cittadino straniero, successivamente segnalato quale assuntore, e un 34enne argentino per tentato furto in un negozio.

La titolare di un ristorante cinese è stata sanzionata per oltre 20.000 euro per avere omesso di predisporre procedure di autocontrollo basate sul sistema Haccp, comprese le procedure in materia di informazioni sulla catena alimentare che hanno portato al sequestro di 20 kg di alimenti, oltre che per violazione normativa circa la sicurezza degli  ambienti di lavoro, per omessa comunicazione degli impianti di video-sorveglianza nei luoghi di lavoro e per la presenza di 3 lavoratori in nero, sanzione che ha portato anche alla proposta di chiusura dell’attività all’Autorità Amministrativa.

Nel corso del servizio, i Carabinieri hanno complessivamente identificato 154 persone e eseguito verifiche su 85 veicoli.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

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