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Studente morto in fabbrica: la famiglia non ha diritto al risarcimento Inail

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USB e Rete Iside: "Più di 100 i morti di lavoro in questo inizio 2023, per fermare la strage istituire il reato di omicidio sul lavoro"

Di seguito, il comunicato stampa dell’USB e la dichiarazione del Ministro del Lavoro.

Il comunicato stampa

Si aggiunge un nuovo, triste, capitolo alla vicenda della morte di Giuliano De Seta, diciottenne ucciso durante uno dei cosiddetti “stage formativi” nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Il giovane, studente che frequentava il quinto anno dell’Istituto Tecnico Leonardo Da Vinci di Portogruaro, venne travolto da un blocco d’acciaio di più di una tonnellata, presso la ditta Bc Service di Noventa di Piave lo scorso 16 settembre.

È di questi giorni la notizia che alla famiglia del giovane non sarà riconosciuto il risarcimento INAIL a causa di un cavillo: lo “status” di Giuliano era quello di stagista, pertanto non può accedere a un risarcimento da parte dell’istituto, previsto solo nel caso in cui la vittima sia un capofamiglia. Evidentemente, in Italia, studenti appena maggiorenni sono abbastanza grandi per poter lavorare, mettendo a rischio la loro vita in fabbrica, ma al contempo non vengono riconosciute loro le tutele che spettano invece ai lavoratori propriamente detti.

Stando alle prime ipotesi scaturite dalle indagini, se nella ditta fossero state rispettate tutte le misure di sicurezza, il giovane Giuliano sarebbe ancora vivo. A nostro avviso, però, è lo stesso sistema dell’alternanza scuola-lavoro, ora PCTO, a essere profondamente sbagliato: non è lavoro né formazione, ma sfruttamento; rappresenta, inoltre, un concreto rischio per la salute degli studenti, soprattutto di istituti tecnici e professionali troppo spesso visti come luoghi di formazione di serie B.

Giuliano non avrebbe mai dovuto essere messo in una situazione di rischio simile. Se plicemente, non avrebbe dovuto essere in una fabbrica a lavorare senza stipendio e senza tutele, ma in un’aula di scuola a formarsi e imparare. Da anni, il sistema scolastico pubblico è costantemente sotto attacco, sotto-finanziato, svilito del suo ruolo sociale e formativo, mentre con alternanza e PCTO si punta a formare soltanto braccia da sfruttare, non cittadini consci dei propri diritti.

Rete Iside, OSA e USB P.I. Scuola da tempo portano avanti collaborazioni e attività in comune su salute e sicurezza per studenti, docenti e personale scolastico, partendo da un fondamentale punto in comune: i PCTO vanno assolutamente aboliti, al più presto.

USB Scuola, Rete Iside Onlus, OSA – Opposizione Studentesca D’alternativa

La dichiarazione del Ministro del Lavoro

“Quando muore un giovane durante un periodo di alternanza scuola-lavoro in azienda è una grave sconfitta per il sistema creato a protezione della vita di ogni lavoratore. Ai genitori va tutta la mia vicinanza come Ministro del lavoro e delle politiche sociali e come mamma, consapevole che nessun risarcimento economico potrà mai lenire il loro dolore. Ma a questo si aggiunge anche il senso di profonda ingiustizia che deriva dal vulnus normativo esistente che consente il risarcimento economico ai familiari, solo quando a subire l’infortunio mortale è il principale percettore del reddito.

Questa regola è vigente da troppo tempo per sopravvivere ancora nel nostro Ordinamento e ha riguardato tante altre famiglie in questi anni. Va cambiata immediatamente e lo faremo con il prossimo decreto a cui stiamo lavorando in questi giorni, primo veicolo normativo utile.

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Per questo motivo, avevo già convocato per il 12 gennaio un tavolo tecnico sulla sicurezza sul lavoro e sui correttivi più urgenti alla normativa al quale parteciperanno tutte le parti sociali e datoriali, i Ministri dell’Università e quello dell’Istruzione, l’Inail e l’Ispettorato nazionale del Lavoro. L’emergenza infortuni sul lavoro è prioritaria nella mia agenda”.

Così il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, intervenendo sulla tragica morte, a settembre, di Giuliano De Seta in una fabbrica a Noventa di Piave (Venezia), ma non risarcita da Inail in base alla normativa vigente.

Foto di repertorio    

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