Cronaca

Lungomare di Scauri, sale a 4 il numero dei giovani arrestati per spaccio dalla GDF di Formia

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i Finanzieri del Comando Provinciale della Capitale hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche “per equivalente”, di beni per un valore superiore a 20 milioni di euro

Il bilancio dell’attività posta in essere dalla Guardia di Finanza vede ancora una volta coinvolti dei giovanissimi nel traffico illecito di sostanze stupefacenti. Sale così a quattro il numero di ragazzi, neanche ventenni, arrestati dalle Fiamme Gialle di Formia nel solo mese di novembre, poiché colti in flagranza di spacciare sostanze sul territorio formiano. I finanzieri, nell’ambito di mirato servizio di controllo economico del territorio, nella notte del 28 novembre u.s., sul lungomare di Scauri, hanno fermato un veicolo sospetto sul quale viaggiavano tre giovani.

Durante il controllo, i militari notavano immediatamente un pacco ambiguo riposto sotto il sedile lato
passeggero, rivelatosi poi contenere circa 200 gr. di hashish, motivo per cui, sentita la competente A.G., la
Procura della Repubblica di Cassino, le ricerche venivano estese anche presso le abitazioni dei tre, e a seguito delle stesse venivano ritrovati un bilancino di precisione ed un coltello con ancora sopra residui dello
stupefacente destinato a rifornire il mercato illegale della zona.

Alla luce della condotta rilevata e degli esiti della perquisizione, l’Autorità Giudiziaria, prontamente informata,
disponeva per i tre fermati la misura restrittiva degli arresti domiciliari, mentre si procedeva al sequestro della sostanza stupefacente, del bilancino di precisione, nonché del coltello rinvenuto durante le operazioni di polizia giudiziaria, nonché del veicolo a bordo del quale viaggiavano gli arrestati.

L’intervento delle Fiamme Gialle sottolinea ulteriormente la forte vocazione sociale del Corpo, che oltre a garantire l’azione tipica di polizia economico finanziaria, si pone a tutela della parte “sana” della società e dell’intera collettività, scendendo in campo in prima linea nel contrastare fenomeni di particolare allarme sociale e pericolosità per la sicurezza pubblica come il traffico illecito di sostanze stupefacenti.

Per dovere di cronaca, e a tutela degli indagati, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indagati.

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