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La Nefrologia di Colleferro pioniera per il trattamento dell’ipercolesterolemia con Inclisiran

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Nella giornata del 10 ottobre 2022, presso l’ambulatorio della UOC di Nefrologia e Dialisi del S.O. di Colleferro, è stato somministrato per la prima volta (unica struttura nefrologica sul territorio nazionale ad ora) a due pazienti in trattamento presso la medesima UOC il nuovo farmaco, denominato Inclisiran, approvato da FDA, EMA ed AIFA per la gestione dell’ipercolesterolemia familiare e non.

LA NEFROLOGIA DI COLLEFERRO PIONIERA PER IL TRATTAMENTO DELL’IPERCOLESTEROLEMIA CON INCLISIRAN

La molecola è indicata in pazienti che, nonostante il trattamento convenzionale (statine, ezetimibe ovvero una combinazione di entrambi) non riescono a raggiungere i livelli ottimali di Colesterolo LDL previsti per il loro livello di rischio cardiovascolare (levato ovvero molto elevato) ovvero siano intolleranti allo stesso.
Inclisiran è una molecola innovativa (probabilmente in commercio e rimborsabile per le categorie di pazienti indicate a partire dai primi mesi del prossimo anno) basata sui cosiddetti siRNA (short interfering RNA), ovvero molecole in grado di inibire la traduzione (ossia, in parole semplici, la produzione) di altre che possiedono determinate azioni biologiche.

Nel nostro caso, Inclisiran inibisce la trascrizione di una molecola complessa (denominata PCSK9) responsabile della produzione del cosiddetto “colesterolo cattivo” (LDL colesterolo) e viene somministrato sottocute con una frequenza semestrale con i pazienti che, quindi, dovranno effettuare solo due iniezioni sottocutanee annuali in luogo di una terapia orale quotidiana.

“Si tratta”, come afferma il Dott. Luca Di Lullo, Direttore della UOC di Nefrologia e Dialisi, “indubbiamente, di una terapia innovativa in grado di migliorare sensibilmente la qualità di vita dei pazienti e di prevenire gli eventi cardiovascolari maggiori a fronte di una bassissima incidenza di effetti collaterali rappresentati, essenzialmente, da reazioni locali nella sede di iniezione non dissimili da quanto si verifica nel corso della somministrazione di altri farmaci con la stessa modalità sottocutanea”.

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