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Piccola storia dello Champagne

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Le origini dello Champagne sono davvero interessanti e rivelano un intreccio speciale di storia e religione. Ti starai chiedendo cosa c’entri la religione con lo Champagne, oggi forse niente, ma la Chiesa e il Re di Francia Enrico IV sono alla base di questo successo, oserei dire, planetario.

Andiamo quindi a scoprire la storia dello Champagne, per poi citare le marche più famose di questo vino e il modo in cui viene prodotto. Se poi hai già una cantinetta vino, allora potrai degustarlo direttamente a casa alla giusta temperatura!

Storia dello Champagne

Come abbiamo accennato in precedenza, lo champagne ha uno stretto legame con la chiesa e con la famiglia reale francese durante il Medioevo. Possiamo dire che questo vino ha un vero e proprio creatore: Dom Pierre Pérignon, un abate benedettino.

I vini della regione dello Champagne erano già noti ai tempi del Medioevo per l’appunto e avevano la caratteristica di essere prodotti dai monaci per le messe. All’inizio erano vini fermi e rossi, quindi niente a che vedere con quello che conosciamo oggi.

Dopo un periodo di abbandono dei monasteri a causa di guerre e saccheggi, Dom Pérignon tornò a occuparsi dei vigneti e si preoccupò di migliorarne i processi di produzione e di scegliere i terreni e le uve più pregiate. Quest’ultime sempre rosse che grazie a una spremitura dolce acquisiscono il colore caratteristico che conosciamo ancora oggi.

Il pinot nero venne alla fine scelto per la produzione dello champagne.

Metodo di produzione dello Champagne

Per la produzione dello champagne si usa il metodo champenoise che identifica esclusivamente i vini di questa regione che seguono alla lettera il processo di produzione.

Questo metodo ha le seguenti caratteristiche:

  • Doppia fermentazione, la prima del mosto e la seconda del vino;
  • Lavorazione esclusiva di grappoli interi raccolti manualmente;
  • Rotazione manuale delle bottiglie durante la prima fermentazione;
  • Eliminazione della feccia che si produce durante la seconda fermentazione;
  • Dosaggio con altri vini di annate precedenti.

Solo alla fine di questo processo, si può procedere a tappare le bottiglie con il tradizionale tappo champagne.

I più famosi Champagne

Adesso che ti abbiamo dato qualche informazione sulle origini dello champagne, vogliamo adesso presentarti alcune delle marche più note di Champagne.

Dom Pérignon

È sicuramente uno degli champagne più conosciuti a livello mondiale. Come abbiamo visto è anche il produttore storico di questo vino.

Oggi rappresenta un vero e proprio simbolo di lusso e prestigio.

Dom Ruinart

Si tratta di un’azienda più giovane rispetto alla precedente che ha cominciato la propria produzione di Champagne nel 1966.

La caratteristica principale di questo champagne è il perfetto equilibrio tra chardonnay e pinot noir.

Möet & Chandon

Di certo una delle più grandi case produttrici di champagne. La casa venne fondata nel 1743 e attualmente produce oltre 24 milioni di bottiglie di champagne.

Il nome Chandon venne aggiunto solo nel 1832 quando Jean Rémy Möet diede l’azienda metà al figlio e metà al genero, Pierre Gabriel Chandon per l’appunto.

Louis Roederer

L’azienda venne fondata a Reims nel 1776, ma è stata ereditata da Louis Roederer solo nel 1833. Al giorno d’oggi, quest’azienda è una delle poche case produttrici di champagne in Francia indipendente e a conduzione familiare.

Questa casa produce Cristal, uno champagne molto pregiato e costoso dall’etichetta dorata. Si racconta che venne creata per gli zar russi.

Pol Roger

Oggi l’azienda è ancora gestita da discendenti di Pol Roger e si trova a Épernay. Le prime bottiglie vennero prodotte nel 1853, quando Pol Roger aveva solo 23 anni.

Oggi sono i fornitori ufficiali di champagne per la casa reale inglese.

Conclusione sulla storia dello Champagne

Insomma la storia dello Champagne è davvero interessante. Trovo che questa fusione tra produzione originaria dei monaci e spinta di questo tipo di vini da parte del Re Enrico IV, ne faccia davvero un prodotto affascinante e intrigante.

Il metodo di produzione regolamentato da una legge poi ne mette in evidenza la particolarità e la qualità del prodotto. Ormai sul mercato ci sono vari tipi di vini frizzanti, basti pensare al Prosecco ad esempio, ma non possono essere chiamati Champagne.

A questo proposito, si assiste anche a una diatriba: lo champagne è davvero così buono per il prezzo a cui viene venduto? C’è chi direbbe di no! Ai posteri l’ardua sentenza.

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