Cultura

Sisma, la ferita del patrimonio artistico nel Lazio

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Sisma, la ferita del patrimonio artistico nel Lazio

Danni al patrimonio artistico dei paesi terremotati, ma anche in alcune chiese di Roma. Nella Capitale la scossa ha provocato lesioni sulla cupola capolavoro del Borromini di Sant’Ivo alla Sapienza, nella Capitale. Per questo la chiesa (uno degli esempi dell’arte barocca), è stata chiusa. Evacuata la basilica di San Paolo dopo l’apertura di crepe e la segnalazione del distacco di uno dei supporti che tiene un grosso candelabro. A San Lorenzo il parroco ha lanciato l’allarme per i calcinacci caduti dalle navate. Roma sarà monitorata in tutto il suo immenso patrimonio nelle prossime ore dalla Sovrintendenza (già attiva ieri a poche ore dal sisma).

Ad Amatrice beffardo il destino del superstite orologio della torre civica, struttura venuta giù dalle scosse del 24 Agosto, monumento che era rimasto simbolo della resistenza del paese. Crollata completamente la Chiesa di Sant’Agostino, già stressata dal sisma con epicentro proprio nella città laziale. Proprio il destino ha indugiato sulla sorella di tragedie di Amatrice, Accumoli; nella frazione di Illica è crollato l’edificio che ospitava momentaneamente il Museo Civico.

Nella provincia di Viterbo alberga Civita di Bagnoregio, simbolo di una città che non vuole morire. Eppure, in quell’angolo di cielo, verde, immensità dell’uomo, si ferisce il Campanile della Chiesa e il sindaco ha emesso ordinanza di chiusura. Anche nella città candidata a diventare Patrimonio dell’Unesco.

E’ naturale che tutto il pensiero del Lazio è andato, dopo le persone, a Roma e alle notizie che arrivavano di varie fessurazioni o piccoli crolli, ma piano piano arrivavano le notizie drammatiche sul patrimonio da tante piccole realtà che costituiscono la bellezza continua e senza sosta dell’Italia centrale, fino ad arrivare ad Assisi dove tutti ricordano o hanno visto il crollo della Basilica di San Francesco nel dramma del 1997, e dove a tutti è andata la testa, una volta appurata la sicurezza delle persone. Il santo che passa la mano graffiata ad un altro santo e quindi, ad una città, Norcia, squassata nel profondo dell’identità con la caduta della Basilica di San Benedetto. Dalla polvere è emersa solo la facciata trecentesca, la parte più antica del monumento che secondo la tradizione è stata fondata dove sorgeva la casa del santo che ha dato vita al monachesimo occidentale. E poi le Marche. Una profonda fessura nel Colle dell’Infinito a Recanati, il cuore della città natale di Giacomo Leopardi. Sturm und Drang. Sofferenza e amore per l’infinito patrimonio artistico del Lazio, del Centro e dell’Italia intera.

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