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Colleferro, quarta dose: lunghe file e anziani sotto il sole. La lettera di un utente

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Covid-19, Open Day vaccinazioni nel Lazio il 6 e il 7 gennaio

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di lamentele da parte di un nostro utente che ha voluto mettere in luce la poca organizzazione che, in questi giorni, sta venendo fuori dall’hub vaccinale di Colleferro.

Da sempre molto efficiente, a detta del signore sembrerebbe che con la quarta dose si siano verificati diversi episodi poco piacevoli: file chilometriche sotto il sole rovente, carenza di personale infermieristico e mancanza di ovatta e cerotti.

Lo sfogo di un utente: la lettera aperta all’Assessore D’Amato

Pregiatissimo assessore, quando pochissimi giorni fa l’ Ema ha dato il suo assenso alla somministrazione della quarta dose del vaccino anti Covid agli ultrasessantenni ed ai soggetti “a rischio” tu, al fine di dimostrare che sei bello, bravo ed efficiente (evidentemente per fini elettorali), hai tempestivamente e temerariame annunciato “urbi et orbi” che la Regione Lazio avrebbe  iniziato la somministrazione delle dosi del vaccino a partire dal 15 luglio senza preventivamente accertarti se gli hub vaccinali, fermi da diversi mesi, fossero effettivamente in grado di procedere normalmente alla somministrazione dei vaccini.

Ebbene, esimio assessore, avendo 68 anni e con qualche fastidiosa patologia che mi trascino da qualche anno, ho provveduto a prenotare la mia quarta dose di vaccino per il 15 luglio  alle 12,40, presso il centro vaccinale di Colleferro posizionato all’interno dell’Auditorium Parco della musica. Conoscendo benissimo l’efficienza e l’altissima professionalità di detto centro vaccinale (li ho effettuato la prima e la seconda dose), intorno alle 12,00 mi sono recato all’auditorium per farmi inoculare la mia quarta dose di vaccino, ignaro delle amare sorprese che mi attendevano.

Appena arrivato mi sono imbattuto in una folla di persone in coda che si accalcavano nei pochi spazi all’ombra presenti sul grande piazzale dell’Auditorium in quanto, a differenza dei mesi precedenti, non era stato  posizionato nessun sistema di  protezione dal sole e, caro assessore, a quell’ora, le temperature erano roventi a causa dell’anticiclone africano che non ho certo inventato io, e quindi tutti gli anziani (me compreso) li presenti per proteggersi dal Covid hanno rischiato di finire all’ospedale per colpi di calore!! Se invece di persone anziane ci fossero stati cani e gatti sicuramente sarebbe intervenuta la protezione animali. MA QUESTO È NIENTE!!!!

Lo sai, caro assessore, cosa aveva causato quell’ignobile assembranento? Il tuo sistema informatico di prenotazioni che:

1) Ha fissato i primi appuntamenti a partire dalle ore 8,00 mentre il centro vaccinale ha aperto alle ore 9,00

2) Ha fissato più appuntamenti allo stesso orario (erano presenti 7/8 persone che, come me, avevano l’appuntamento fissato per le 12,40) in evidente carenza di personale medico /infermieristico.
Risultato: pericolosi assembramenti prima dell’ingresso (sotto il sole cocente), pericolosi assembramenti al tavolo dove veniva consegnata la documentazione firmata, pericolosi assembramenti causati dalle code per accedere alla sala vaccinazioni e pericolosi assembramenti durante la fase post vaccino (15 minuti di teorica osservazione).

Dulcis in fundo: mancavano ovatta e cerotti da applicare al braccio dopo l’iniezione!!!!!!! Abbiamo dovuto utilizzare (per chi li aveva), fazzolettini di carta che avevamo in tasca o in borsa!!
Insomma un incubo: sono uscito distrutto intorno alle 15, 00.

Quindi, caro assessore D’Amato, questa è la dimostrazione lampante che non esiste alcun tipo di coordinamento tra Regione e Asl. Ma non sarebbe stato meglio spostare di qualche giorno l’inizio delle vaccinazioni per poter consentire alle Asl di organizzarsi al meglio per fornire questo servizio ai cittadini? È ovvio che anche l’ASL Roma 5 abbia le sue responsabilità: forse, non essendo pronta, avrebbe dovuto rifiutarsi di procedere alle vaccinazioni in quelle condizioni (carenza di ovatta e cerotti), ma tant’è!!!

Capisco che l’imminente campagna elettorale ha le sue ragioni e necessità  ma non ritiene che, alla luce di quanto accaduto, si debba un pochino vergognare e scusarsi pubblicamente?
Con totale disistima.

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