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Amazon Pomezia. USB denuncia: “Nostri delegati puniti con il trasferimento”

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Nei mesi di Marzo e Aprile del 2021 entrambi i delegati USB del magazzino Amazon di Pomezia, Claudio e Andrea, venivano allontanati dal proprio posto di lavoro attraverso un licenziamento e un trasferimento di sede, comminati dall’azienda di trasporto fornitrice del servizio per conto di Amazon Italia Transport.

La nota del sindacato USB

Con azioni di lotta e picchetti davanti i cancelli delle sedi Amazon, USB ha immediatamente denunciato la natura ritorsiva dei due provvedimenti nei confronti dell’attività sindacale che i due drivers svolgevano sul posto di lavoro, dopo aver abbandonato i sindacati confederali, in aperta opposizione con le intese che gli stessi sindacati condividevano con la multinazionale americana sul rinnovo degli accordi nazionali di filiera.
Un anno dopo, grazie al lavoro dell’Avv. Patrizia Angiari, USB ottiene una prima importante vittoria con il reintegro di Andrea nell’unità produttiva di Pomezia.

Un risultato molto importante in un contesto, quello della filiera Amazon, in cui l’organizzazione dei lavoratori è ancora un processo faticoso e concesso solo ai sindacati graditi al padrone e dove, come accaduto con Claudio e Andrea, chi si ribella e prova ad organizzarsi con un sindacato conflittuale  viene immediatamente sanzionato ed allontanato.

Un messaggio importante per tutti i lavoratori che conferma che la lotta, la determinazione e l’organizzazione conflittuale pagano sempre, anche quando l’avversario si chiama Amazon

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