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Colleferro, Italcementi e CSS-C. Il Comitato residenti chiede la valutazione di impatto ambientale

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Colleferro, Italcementi e CSS-C. Il Comitato residenti chiede la valutazione di impatto ambientale

Di seguito, il comunicato stampa del Comitato residenti Colleferro.

Il comunicato stampa

A Colleferro la questione ambientale, con il suo grave carico di problemi e ricadute sulla salute pubblica, deve essere al centro dell’agenda dell’Amministrazione comunale e naturalmente all’attenzione dell’opinione pubblica, soprattutto dei giovani.

Per nulla scoraggiati, continuiamo a chiedere un approccio realisticamente improntato a cambiare le cose, in particolare al Sindaco Sanna, prima Autorità sanitaria del Comune, cui compete assicurare un elevato grado di tutela dell’ambiente e della salute umana, anche attraverso la partecipazione in atti del Comune di Colleferro ai procedimenti autorizzatori che vengono aperti in Regione Lazio.

La questione ambientale che stiamo approfondendo riguarda la ripresentazione di un “vecchio” progetto da parte di Italcementi spa, il cui stabilimento ricade nel SIN – sito di interesse nazionale da bonificare – Valle del Sacco, come ha scritto la stessa Regione.

A novembre scorso la Regione ha aperto la procedura di riesame del progetto societario in modifica “non sostanziale” dell’impianto per l’utilizzo di combustibile solido secondario (CSS-Combustibile) e l’aggiornamento dell’Autorizzazione integrata ambientale (AIA), finalizzata ad alimentare con 60.000 tonnellate l’anno di CSS il forno 1, da integrare con gli impianti esistenti.

Nel mese successivo, a dicembre, la Regione ha invitato, oltre al proponente, gli Enti interessati al procedimento – Città Metropolitana di Roma Capitale, Arpa Lazio, Asl Rm 5, Comuni di Colleferro e Segni – ad “inviare proprie osservazioni” in riferimento all’istanza della società.

La Regione ha poi ha richiesto il supporto tecnico ad Arpa per una valutazione delle caratteristiche della modifica proposta, se sostanziale o “non sostanziale” (come sostiene la società).

La differenza è fondamentale perché la legge prevede due procedimenti autorizzatori diversi. Il primo semplificato e più breve, quando la richiesta variazione delle caratteristiche o del funzionamento/potenziamento dell’impianto non producono effetti negativi e significativi per l’ambiente. Il secondo aggravato e più lungo, quando si stimano effetti ambientali negativi ed è previsto che si apra la Conferenza di servizi, a cui possono partecipare comitati e associazioni.

Medicina Democratica e Comitato residenti Colleferro il 13 gennaio 2022 hanno presentato una corposa Nota tecnica sulla sostanzialità della modifica. Nonostante i limiti connessi all’ottenimento di tutta la documentazione, che infatti risulta parzialmente completa, la Nota rileva come le condizioni di “non sostanzialità” della modifica di progetto siano in contrasto con le modifiche (non invarianze) dell’assetto emissivo e con il rispetto delle norme, sul coincenerimento e sui relativi impatti ambientali e pertanto le conclusioni del proponente appaiono contraddittorie.

Italcementi spa intende ridurre il ricorso ai combustibili fossili convenzionali (coke di petrolio) che in realtà sostituisce solo parzialmente con CSS-C.

Per il proponente la modifica presentata non produce effetti significativi sull’ambiente circostante ed anzi dichiara un decremento nelle emissioni di anidride carbonica. Tuttavia, il potere calorifico del CSS è inferiore a quello dei combustibili fossili (coke di petrolio e carbone) che verrebbero in parte sostituiti.

Il risultato contabile in termini di emissioni di anidride carbonica viene presentato senza alcuna indicazione dei dati utilizzati e del metodo di calcolo effettuato: pertanto esporre direttamente le conclusioni, dandole per assunte senza specifiche che ne consentano la validazione, attesta evidente carenza progettuale.

Secondo i dati utilizzati il valore della emissione attesa di petcoke, visti i consumi dichiarati in passato, appare anomalo rispetto a quanto indicato dalla società.

E’ stimato un aumento del traffico indotto dalla Cementeria di 1.097 automezzi l’anno.

Nel complesso il tema delle emissioni di gas serra e degli effetti dell’introduzione di CSS-C in parziale sostituzione da petcoke sono perlomeno da approfondire con dati certi e verificabili.

Quanto riportato nella relazione del proponente appare inadeguato per avere una esatta dimensione della situazione e delle prospettive. E’ necessario pertanto integrare il progetto con un bilancio dettagliato delle emissioni di CO2 equivalente nelle condizioni ante operam (capacità autorizzata) e post operam con l’introduzione del CSS-C.

Ci si aspetterebbe peraltro un decremento nelle emissioni di zolfo connesse alla parte relativa ai combustibili, non modificandosi quella relativa alle materie prime.

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In ogni caso quanto rappresentato dalla società tende a dimostrare una sostanziale invarianza nelle emissioni dei parametri sia dei macroinquinanti che dei microinquinanti.

Inoltre la realizzazione di 2 stazioni di ricevimento del CSS-C potrebbero presentarsi come potenziali fonti di impatto odorigeno.

Se il titolo autorizzatorio venisse concesso questo consentirebbe di bruciare CSS-C (che deriva dal CDR, ma non è classificato come rifiuto) in un impianto industriale situato all’interno del centro abitato di Colleferro, incidendo potenzialmente sull’inquinamento ambientale della città.

Il CSS è frutto di una gestione dei rifiuti che non rispetta i principi di economia circolare e le priorità stabilite a livello europeo.

In conclusione, la Nota tecnica di Medicina Democratica e Comitato residenti Colleferro arriva alle stesse conclusione di Arpa Lazio che, incaricata dalla Regione di dirimere la questione, si è espressa per la sostanzialità dell’AIA della cementeria.

Abbiamo quindi indicato alla Regione la necessità di avviare la procedura sostanziale che includa la presentazione di una nuova domanda di autorizzazione da parte della società e lo svolgimento di una preventiva valutazione di impatto ambientale (VIA) con indizione della Conferenza di servizi, a cui ci è consentito partecipare.

Non risultano depositate osservazioni, men che mai diniego da parte della Asl Rm5 e del Comune di Colleferro, nonostante tale facoltà sia prevista dalla normativa e richiamata dalla convocazione della Regione, a conferma di quanto accaduto nei precedenti progetti di Italcementi spa, e vogliamo condividere questa preoccupazione con i cittadini.

Chiediamo al Sindaco Sanna di coinvolgere il Consiglio comunale, ovvero la cittadinanza, di intervenire nel procedimento in difesa degli interessi della città per evitare ulteriori aggravamenti ambientali, depositando nei tempi di legge il parere negativo del Comune di Colleferro, corredato dalle opportune motivazioni tecniche per quanto sovraesposto, con tutte le misure necessarie a tutela dell’ambiente e della salute pubblica dei cittadini che rappresenta.

Ben diverso e tempestivo l’atteggiamento di Italcementi spa quando si tratta di tutelare la sua posizione che, ritenendo di subire un grave danno economico, il 18.2.2022 è ricorsa al TAR del Lazio avverso gli atti sulla sostanzialità dell’autorizzazione contro Regione, Città Metropolitana ed Arpa – il Comune di Colleferro non è “resistente” non avendo prodotto una sua documentazione tecnica  – per chiedere l’annullamento, previa sospensione e comunque l’adozione di misure cautelari, per quelli che considera atti lesivi dei suoi interessi societari.

Ina Camilli

Rappresentante Comitato residenti Colleferro

Foto di repertorio

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