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AdBlue: cos’è e perché se ne trova sempre meno

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gra incidente bufalotta code oggi 21 febbraio 2022

In questi giorni si è parlato molto di AdBlue e della crisi produttiva che è connessa a questo prodotto.

Ma cos’è l’AdBlue e perché la sua carenza può causare importanti problemi in ogni settore?

AdBlue: composizione e utilizzo

Partiamo dalle basi.

L’AdBlue è un additivo, chiamato anche DEF (ovvero Diesel Exaust Fluid) che viene immesso nel condotto di scarico del veicolo tramite apposito serbatoio.

L’AdBlue è un prodotto cruciale per il funzionamento di tutte le vetture diesel provviste di catalizzatore SCR (catalizzatore per la riduzione selettiva catalitica), componente essenziale per l’abbattimento delle emissioni di ossidi di azoto.

Il suddetto catalizzatore è utilizzato in particolar modo dai camion e dalle macchine agricole, nonché da tutte le macchine private che abbiano la certificazione Euro6.

Passiamo ora a vedere come è fatto l’AdBlue e perché limita le emissioni di ossidi di azoto nell’aria.

L’AdBlue è un composto formato da urea tecnica e acqua.

L’urea tecnica rappresenta il 32.5% del composto.

Tale composizione permette al catalizzatore SCR di limitare la produzione di ossidi di azoto nel momento in cui la macchina è in azione: alla temperatura di 200° infatti l’urea entra in contatto col vapore acqueo e si trasforma in ammoniaca e anidride carbonica.

Il contatto tra ammoniaca e ossidi di azoto dà vita a una reazione chimica dalla quale si formano azoto e acqua: è proprio quest’ultima fase della reazione che permette al veicolo di ridurre in maniera consistente la produzione di ossidi di azoto, dannosi per l’ambiente circostante.

Dove trovarlo

Il problema principale della mancanza di AdBlue sta nel fatto che molti macchinari e macchine private che devono utilizzare obbligatoriamente tale additivo rischiano di restare ferme al palo per molto tempo, o almeno fino a quando la carenza si risolva.

Online esistono shop dove cercare AdBlue migliore per il tuo veicolo: il settore seppure di nicchia ha dei player molto importanti come ad esempio la GreenChem che sin dall’inizio hanno puntato forte sulla produzione e distribuzione di questo fondamentale additivo.

Gli obblighi di legge

“Ma le macchine non potrebbero continuare a circolare utilizzando altri carburanti e additivi?”.

Se ti stai ponendo questa domanda, è del tutto lecita, ma purtroppo la risposta non è positiva: la legge infatti obbliga le macchine ad avere nel serbatoio sempre una dose di AdBlue.

Per evidenti motivi ambientali, infatti, il veicolo è costretto a restare fermo in quanto l’assenza di AdBlue non fa funzionare il catalizzatore SRC e i livelli di ossidi di azoto prodotti supererebbero le soglie consentite.

Per evitare dimenticanze esistono degli avvisi automatici che informano sul prossimo esaurimento dell’additivo, in modo tale che il conducente possa effettuare il rifornimento quanto prima: l’avviso si produce quando l’autonomia scende sotto la soglia dei 2.400 km fino al momento del rabbocco.

In media si possono percorrere circa 10000 km con un solo rabbocco.

Il futuro dell’Adblue: possibili scenari

E’ ovvio che la carenza di AdBlue provochi dei rischi importanti alla circolazione di questi mezzi, un rischio che non possiamo permetterci: infatti se questo si verificasse molti camion e mezzi di trasporto si fermerebbero, con conseguenze gravi per tutto il settore industriale.

Si stima che, qualora dovesse continuare la crisi dell’AdBlue, oltre un milione e mezzo di macchine sarebbero costrette a fermarsi e a non consegnare merci di ogni tipo.

L’AdBlue ormai scarseggia e il prezzo schizza alle stelle di giorno in giorno, d’altra parte ogni tentativo di reperirlo da canali collaterali si rivela vano e molto rischioso.

Quale sarà il futuro dell’AdBlue?

Ai posteri l’ardua sentenza.