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Ceccano, da tre anni viene tormentato da Acea per 45 euro già pagati (FOTO)

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Cassino, sospensione idrica mercoledì 21 giugno

Da tre anni viene continuamente disturbato da ACEA per una fattura contestata, di cui più volte al gestore idrico ha dimostrato il pagamento.

Lo ha fatto ben sette volte via fax, telefonando più volte al call center, inviando PEC con i documenti allegati e – sperando di concludere questa odissea – anche recandosi personalmente presso gli uffici ACEA di Frosinone, ottenendo persino a conferma del deposito dei documenti giustificativi, anche il numero di protocollo di avvenuta acquisizione degli atti attestanti il pagamento.

Ma malgrado ciò, per la risibile cifra di 45 euro, continua a ricevere sollecitazioni di pagamento per una fattura relativa a consumi contabilizzati nel giugno 2013 e pagata invece regolarmente con bonifico bancario entro la scadenza, continuando pure a ricevere addebiti sulle nuove fatture per interessi passivi e altri oneri che continuano a venirgli contabilizzati.

Il fastidioso calvario capita ad un collega giornalista di Ceccano, molto noto in città ed in provincia che, per comodità, chiameremo Francesco come la via in cui è collocata l’utenza idrica.

“Si, è vero, si tratta di un vero e proprio calvariodice Francesco – anche perché molte volte mi hanno richiesto questo pagamento anche con raccomandata e spesso, il postino, non trovandomi in casa, lasciava o nella cassetta o ai vicini l’avviso di ritiro, facendomi pure perdere altro tempo per recarmi, nemmeno alle poste, ma in uffici sparsi per il territorio a cui il servizio recapiti era stato affidato”.

Dice Francesco “che appare davvero sconcertante come tra uffici di una stessa azienda, una volta acquisiti gli atti, non si riesca a comunicare efficacemente. Mi domando cosa facciano i signori del servizio clienti di questa azienda durante il giorno? È possibile dopo più tre anni che mi continuino a tempestare di avvisi, ora anche via email, senza prendersi la briga di vedere prima se esiste la documentazione attestante il pagamento e da me fornita allo sportello di Frosinone, dove tra l’altro, dopo l’esame degli atti fatto da un loro funzionario, tutto è stato protocollato in data 25.11.2015 con codice a barre e n. MDN01071517?”.

Emetteranno ora un nuovo avviso di sollecito o invieranno finalmente una risposta definitiva all’utente facendogli recuperare gli interessi passivi e le spese postali addebitatigli per chiudere questa surreale vicenda?

La legittima indignazione dell’utente non è solo per i 45 euro, ma per quanti soldi in più “saranno pagati da Pantalone” per le spese inutili sostenute dal gestore per l’impegno di tempo profuso dai suoi impiegati nel preparare continui avvisi ed email di sollecito, e che invece avrebbero potuto risparmiare solo facendo con più accortezza il loro lavoro.

La beffa finale è che poi in ogni lettera di avviso, compresa l’ultima via email, c’è scritto nel caso abbia già provveduto al pagamento, voglia ritenere nulla la presente”. Malgrado ciò a Francesco, non arrivano scuse, ma solo avvisi di mora.

11 ottobre 2016

SI ALLEGANO LE IMMAGINI DELLA DOCUMENTAZIONE CON IL NOME COPERTO

  • IMMAGINE 1 – Uno dei tanti avvisi;
  • IMMAGINE 2 – Copia del settimo fax inviato al loro numero di fax;
  • IMMAGINE 3 – Ricevuta del bonifico di pagamento con n. di CRO;
  • IMMAGINE 4 – La fattura esaminata dal funzionario ACEA il 25.11.2015 con la scritta a sue mani di RISCONTRO PAGAMENTO e il n. di protocollo a barre;
  • IMMAGINE 5 – lo scontrino della fila allo sportello ACEA di Frosinone dove hanno acquisito gli atti.

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