Cronaca

Ostia, si rifiuta di indossare il burqua e viene malmenata per mesi dalla famiglia, finché il fratello non la manda all’ospedale

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Anzio/Nettuno, maltrattamenti, minacce e lesioni personali aggravate nei confronti della madre: 46enne romano nei guai

“Sona, il nome è di fantasia per proteggere la privacy della minorenne, si
rifiutava di indossare il burqua perché, come tutte le adolescenti della
sua età, si compiaceva del suo bel visino di giovane donna e mortificarlo
con un tetro velo nero non lo trovava né logico né accettabile. E voleva
innamorarsi di un ragazzo come lei, non di un uomo molto più grande di
età che nemmeno conosceva e che la avrebbe trattata come un oggetto
senza valore.

Per questi motivi, per la sua ostinazione a vivere una vita
normale è stata vessata, insultata, malmenata dai suoi familiari per
mesi, forse addirittura anni, fino a ieri pomeriggio, quando la furia, ancor
più violenta del solito, del fratello maggiore l’ha fatta arrivare
all’ospedale Grassi di Ostia con un trauma cranico a seguito delle
percosse ricevute – afferma Souad Sbai, responsabile nazionale
Dipartimento Lega per l’Integrazione e l’Immigrazione, che si presenterà
parte civile nel processo che ora la magistratura avvierà nei confronti dei
familiari della ragazza.

Sbai è paladina dei diritti delle donne straniere che subiscono violenze e
abusi, infatti, come presidente dell’Associazione Donne Marocchine in
Italia, sono anni che si batte contro i fanatismi islamici e ha già salvato
numerose persone da maltrattamenti e lesioni personali.
“Lega in Senato sta elaborando una proposta di legge apposita contro i
matrimoni imposti dalle famiglie di origine alle proprie figlie, spesso poco
più che bambine – continua Sbai – occorrono centri di accoglienza
adeguati a garantire l’incolumità e la ripresa psicologica delle vittime e,
soprattutto, voglio che le straniere abbiano il duplicato dei loro
documenti. Questo passaggio è fondamentale, perché la donna
maltrattata che prende coraggio e decide di scappare dalla famiglia,
spesso soccombe fatalmente ad angherie letali proprio perché torna a
casa per prendere il passaporto.

Il centrodestra – conclude Souad Sbai –
ha già fatto la legge contro l’abominevole pratica dell’infibulazione alle
bambine, adesso è il momento di avere una normativa che faccia
rispettare agli stranieri i principi fondanti della nostra Costituzione e della
nostra democrazia: il rispetto della donna è sacro e nessun fanatismo
che lo eluda deve essere più tollerato in Italia”.

Esprimo la solidarietà alla giovane che è stata visitata e medicata in ‘Codice Rosa’ al pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia. La priorità ora è quella di garantire la sicurezza e la serenità psico-fisica alla ragazza. Gli atti di violenza alle donne sono sempre odiosi e in questo caso ancora più grave è voler imporre con la forza precetti religiosi. Non ci può essere spazio per questa violenza e abbiamo garantito tutto il supporto del Servizio sanitario regionale verso questa adolescente che ha avuto il coraggio di denunciare e non può essere lasciata sola”.

Lo dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

Benzina 1.739 €/lt Diesel 1.699 €/lt GPL 0.679 €/lt Prezzi aggiornati al 13-12-2023
Raggiungimi