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Case di cura per anziani: come affrontare il ricovero

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In Italia l’Istat rileva oltre 13,8 milioni di over 65, dei quali 2,9 milioni di persone non autosufficienti, ovvero che hanno bisogno di assistenza specializzata a causa di disabilità mentali o fisiche. Il supporto domiciliare non è sempre in grado di soddisfare pienamente le necessità delle persone che hanno bisogno di cure e attenzioni specifiche, per questo motivo si sceglie spesso il ricovero presso una casa di cura per anziani.

L’ingresso in una struttura specializzata non è semplice, né per l’anziano né tantomeno per i familiari, per questo motivo è importante affrontarlo nel modo giusto, per evitare di causare stress elevati e compromettere il benessere psicologico della persona non autosufficiente. La sensazione di abbandono è sempre molto forte, con la preoccupazione che il proprio caro possa non trovarsi bene all’interno della residenza.

Per garantire un corretto benestare dell’anziano è fondamentale curare con attenzione la fase d’inserimento in una casa per anziani, approcciandosi a questo grande passo con gradualità e assicurando tutto il sostegno necessario per un adattamento ottimale. In questo caso è importante pianificare in modo accurato ogni momento, dalla preparazione preliminare ai primi mesi di permanenza, fino a raggiungere la stabilità emozionale indispensabile per un soggiorno sereno.

Come gestire l’ingresso di un anziano in una casa di cura

Per agevolare il cambiamento nella vita di un familiare non autosufficiente è essenziale scegliere prima di tutto una struttura adeguata, rivolgendosi ad aziende specializzate come Orpea Italia per valutare le migliori case di cura per anziani disponibili nella propria zona. Il gruppo vanta oltre 30 anni di esperienza nel settore e offre soluzioni d’eccellenza, con un’ampia scelta di residenze per anziani di altissima qualità presenti in diverse regioni d’Italia, dal Veneto alla Sardegna.

La scelta di una casa di cura di qualità aiuta nell’inserimento dell’anziano all’interno della residenza, assicurandosi che possa usufruire di un eccellente comfort alberghiero, prestazioni socio-sanitarie avanzate e un programma di attività ricco e variegato. La struttura deve infatti essere attrezzata per fornire cure e servizi specifici in base alle necessità dell’anziano, con particolare attenzione nei confronti delle attività terapeutico/riabilitative.

Dopodiché è importante affrontare la decisione insieme al proprio caro, coinvolgendolo nella scelta della residenza e analizzando congiuntamente le varie proposte per valutarne gli aspetti positivi. Bisogna cercare di valorizzare le caratteristiche che possono aiutare l’anziano nel suo percorso di avvicinamento all’ingresso nella casa di cura, ad esempio mostrando la qualità delle stanze, la bellezza del giardino esterno o la presenza di spazi in cui usufruire della massima privacy.

Inoltre è necessario considerare i vantaggi delle cure assistenziali che il proprio familiare potrà ricevere, servizi che lo aiuteranno a vivere meglio nonostante disturbi e patologie debilitanti. Allo stesso tempo è indispensabile che sia l’anziano non più autosufficiente a prendere la decisione finale, quando possibile. In questo modo non si sentirà obbligato al cambiamento, ma potrà da solo comprendere i benefici di questa soluzione e l’impossibilità di proseguire nelle condizioni attuali.

Il supporto della famiglia dopo l’entrata nella casa di cura

Una volta che l’anziano entra nella casa di cura scelta bisogna sostenerlo durante la prima fase di adattamento, minimizzando eventuali traumi che potrebbero sorgere se il processo non viene gestito con la dovuta sensibilità e delicatezza. Soprattutto nelle prime settimane e mesi è essenziale che i familiari più stretti come coniuge, figli, nipoti o amici intimi, rimangano sempre presenti per trascorrere molto tempo con il proprio caro.

Molte residenze per anziani prevedono spazi riservati per gli incontri e modalità d’incontro flessibili, con la possibilità di seguire da vicino l’inserimento dell’anziano all’interno della struttura. Ciò garantisce un distacco graduale dalla vecchia quotidianità, limitando eventuali sensazioni di abbandono che possono sorgere in questi momenti. Al contrario bisogna evitare di prendere impegni che non si possono mantenere, in quanto si creerebbero dei danni psicologici nella salute emozionale dell’anziano.

Con il passare del tempo è possibile diminuire la frequenza e la durata degli incontri, seguendo i progressi del proprio familiare e il suo inserimento nel nuovo ambiente, fino a trovare una stabilità adeguata in cui conciliare anche i propri impegni personali e lavorativi. Se ben gestito l’ingresso in una casa di cura può svolgersi senza traumi o problemi, beneficiando rapidamente dei vantaggi che una struttura attrezzata può fornire per migliorare il benessere della persona non autosufficiente.

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