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“Invasione” dei cinghiali, Coldiretti Lazio manifesta davanti la Regione: troppi incidenti, danni nei raccolti e portano peste suina

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Donna attaccata da tre cinghiali: paura a Isola del Liri

Con lo slogan #bastacinghiali Coldiretti Lazio ha manifestato questa mattina davanti alla sede della Regione Lazio, contro l’invasione degli animali selvatici, in contemporanea con la protesta davanti a Montecitorio di agricoltori, cittadini e istituzioni arrivati da tutta Italia.

COLDIRETTI LAZIO MANIFESTA IN REGIONE CONTRO L’INVASIONE DEI CINGHIALI

Una situazione fuori controllo a Roma e nell’intero territorio regionale, che non è più tollerabile per gli agricoltori alle prese con ingenti danni ai loro raccolti. A tutto questo si aggiunge anche un problema di sicurezza stradale e di pericolo per la salute pubblica. Sempre questa mattina si è svolta

Nel Lazio i danni causati dai cinghiali stimati dalla federazione regionale di Coldiretti, sono passati dai 3,5 milioni di media degli anni precedenti ai 10 milioni, solo nel periodo pandemico nel corso del quale si è assistito ad una proliferazione senza precedenti.

Nella Capitale e nella provincia si calcola la presenza di oltre 20 mila cinghiali. Un numero destinato a crescere, che nel Lazio supera oltre 100 mila. Danneggiati in alcuni casi anche l’80 per cento del raccolto con Rieti, Viterbo e Frosinone in testa, subito dopo Roma. Una situazione che ha costretto molti agricoltori ad abbandonare coltivazioni che portavano avanti da generazione per convertire il terreno ad altre colture, abbandonando ad esempio il mais, che è una delle colture più colpite e tra le preferite dei cinghiali.

“A Roma e nella provincia, così come in tutto il Lazio – dice il vicepresidente nazionale di Coldiretti, David Granieri e presidente della federazione regionale – la situazione è fuori controllo e surreale. Ecco perché oggi abbiamo organizzato una mobilitazione a livello nazionale che vede il Lazio protagonista. Siamo accanto agli agricoltori che continuano a subire ingenti danni e siamo accanto anche ad ogni singolo cittadini che si sente minacciato da questa situazione. Molti di loro oggi sono scesi in piazza con noi, perché tutto questo non è più accettabile”.

“Superate le 100 mila presenze di ungulati. Danni per oltre 10 milioni di euro e 80% dei raccolti distrutti”

Presenti alla manifestazione anche numerosi consiglieri comunali e folte delegazioni di tutti i partiti presenti in consiglio regionale, che hanno sostenuto Coldiretti Lazio in questa battaglia. Tra loro il consigliere regionale, Valerio Novelli, presidente della VII Commissione Agricoltura. Ad esprimere la loro vicinanza agli agricoltori scesi in piazza anche gli assessori Enrica Onorati all’Agricoltura e Roberta Lombardi alla Transizione Ecologica.

Chiare le proposte e le richieste di Coldiretti Lazio, come “Il potere sostitutivo esercitato dalla Regine – spiega Granieri – nel caso in cui le aree parco non fossero efficienti ed efficaci. Così come la necessità di coinvolgere il mondo agricolo , quindi gli agricoltori che hanno già il permesso di caccia e sono formati per abbattere direttamente in azienda. E poi chiediamo che il sistema di selecontrollo possa essere rivisto perché oggi molto macchinoso troppo frazionato. Ambiamo ad un elenco regionale di selecontrollori, che nel momento del bisogno, possano essere pronti ed efficaci per una riduzione delle masse che ormai sono incontrollate”. 

Appena due giorni fa cinghiali sono stati fotografati tra i bagnanti, mentre si dissetavano al lago di Bracciano. Scene di branchi di ungulati che prendono d’assalto i sacchetti dell’immondizia a pochi metri dalle abitazioni, in pieno centro abitato, sono all’ordine del giorno. E’ accaduto in questi giorni a Labaro, ma avviene puntualmente sulla Cassia, a Monte Mario e Trionfale, ma sono arrivati persino a pochi passi dal ministero degli affari Esteri. E son o stati fotografati mentre girano indisturbati persino nel Cimitero Flaminio. Migliaia le segnalazioni che arrivano da ogni quartiere di Roma da Prima Porta alla Giustiniana, da Ottaviano fino a Maccarese, una zona questa dove in precedenza mai si era registrata la loro presenza.

E non mancano episodi di aggressioni. Proprio il mese scorso a Labaro un ragazzo è rimasto chiuso per alcuni minuti nell’area cani, circondato da un branco di venti cinghiali. Scene di paura in un supermercato a Formello, dove gli ungulati le hanno rotto le buste della spesa che una donna stava caricando nella sua auto nel parcheggio di un supermercato. Stessa situazione a Roma nord in zona viale Cortina d’Ampezzo, dove nei mesi scorsi un cinghiale ha caricato un giovane residente, che è stato inseguito per oltre 100 metri. Ormai i residenti hanno paura di uscire di casa con i propri cani, perché temono che anche loro possano rimanere vittime di attacchi. Le cose non cambiano nella zona dei Castelli Romani. Al lago di Albano è stato aggredito e morso da un cinghiale anche un bambino di 11 anni, costretto a ricorrere alle cure mediche.

Rischi per la viabilità con incidenti che si verificano sempre più frequentemente a causa dei loro attraversamenti. Alcuni purtroppo anche mortali. In alcune zone, come a Cinquina, per il rischio di scontrarsi con i cinghiali è stato ridotto il limite di velocità sulle strade a 40 chilometri. Alla Bufalotta si registrano diversi incidenti provocati dai cinghiali. E c’è anche un problema di salute pubblica. Questi animali selvatici, come è risaputo, sono vettori della peste suina.

Roma, ancora cinghiali avvistati in strada

Secondo un’analisi di Coldiretti su dati Asaps si verifica un incidente ogni 48 ore con 16 vittime e 215 feriti. E’ il tragico bilancio nel​l’anno dell’emergenza Covid dell’invasione di cinghiali e animali selvatici, che non si fermano più davanti a nulla, abbattendo recinzioni, guadando fiumi e attraversando strade e autostrade mettendo a rischio la vita e la sicurezza delle persone. Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat.

LAZIO, MATTIA (PD): AL FIANCO COLDIRETTI SU EMERGENZA CINGHIALI BATTAGLIA PER SICUREZZA URBANA E AZIENDE COINVOLTE

“Sono al fianco degli agricoltori che hanno manifestato questa mattina a Roma. L’allarme lanciato da Coldiretti ormai da tempo sull’emergenza cinghiali è serio e merita un’attenzione specifica. Si tratta di un tema che coinvolge tanto le Città e in primis la Capitale, quanto le zone agricole della nostra Regione. Gli animali sono un fattore di grande rischio per le coltivazioni e i raccolti agricoli oltre che essere – complice anche la crisi sui rifiuti di Roma – sempre più presenti anche nel paesaggio urbano con relativi rischi per cittadini e cittadine, soprattutto nelle vicinanze di scuole o aree frequentate dai più piccoli. L’agricoltura resta un tema centrale e prioritario per la Regione e stiamo lavorando a una risposta tempestiva già tramite il collegato di bilancio – al momento in esame in commissione consiliare – che garantisca la sicurezza delle aziende agricole e di tutti i cittadini e le cittadine coinvolte”.

Così in una nota Eleonora Mattia, Presidente IX Commissione Lavoro Consiglio Regionale del Lazio

CINGHIALI: LOMBARDI (R.LAZIO), COINVOLGIAMO AGRICOLTORI IN AZIONI CONTENIMENTO SOTTO SORVEGLIANZA DIRETTA ENTI PARCO

Su gestione fauna selvatica priorità è prevenire squilibrio ecologico. Subito un emendamento al Collegato al Bilancio e una Delibera di Giunta, mentre agiamo su più livelli con tutti attori coinvolti

“La gestione del cinghiale sta presentando criticità crescenti, anche su scala nazionale e internazionale oltre che nel Lazio, soprattutto per lo squilibrio ecologico e i relativi danni alla biodiversità, provocati da scompensi, come appunto quelli derivanti dalla proliferazione di questa specie, che poi si traducono in ripercussioni negative, oltre che sugli ecosistemi (si pensi ad esempio a quelle specie animali che nidificano a terra), anche sulle attività produttive locali, principalmente agricole, e sulle comunità locali dei territori interessati. Per questo come Regione Lazio, stiamo affrontando la questione tenendo conto dei suoi aspetti, in coordinamento con tutti gli attori coinvolti, dai Comuni agli Enti Parco fino agli operatori del settore, e sensibilizzando gli abitanti nei pressi delle aree naturali protette interessate”.

Così Roberta Lombardi, assessora alla Transizione Ecologica in merito alla manifestazione di protesta sui rischi e i danni derivanti dalla proliferazione dei cinghiali organizzata oggi da Coldiretti davanti alla sede della Regione Lazio e in tutta Italia. “Stiamo agendo su più livelli: in particolare, come Assessorato alla Transizione Ecologica, andando ad applicare quanto già previsto dalla normativa nazionale in materia, interveniamo con due provvedimenti: un emendamento al Collegato al Bilancio, attualmente all’esame del Consiglio regionale, in base al quale l’Ente gestore dell’area naturale protetta, mantenendo in capo a sé e al suo personale i processi di supervisione, responsabilità e sorveglianza diretta, per i prelievi e gli abbattimenti necessari, può ‘avvalersi anche di imprenditori agricoli, proprietari, affittuari o conduttori di fondi agricoli siti all’interno dell’area protetta medesima o da loro dipendenti appositamente, preventivamente formati e autorizzati dall’Ente stesso’. Inoltre, per garantire l’effettiva efficacia dell’azione di contenimento – annuncia ancora Lombardi – abbiamo preparato una delibera, all’esame della Giunta regionale la prossima settimana, che introduce ulteriori possibilità per le aree protette e semplificazioni per l’attuazione degli interventi da parte dei coadiutori”.

COSA STA FACENDO LA REGIONE

– “Oltre a questi interventi urgenti di contenimento, la Regione Lazio sta mettendo in piedi una strategia di gestione del cinghiale a livello di sistema delle aree protette, prevedendo un coordinamento centrale e la collaborazione fra i vari Enti di gestione, anche attraverso Tavoli tecnici, in modo da ottimizzare la redazione dei Piani di Contenimento per la Gestione e il Riequilibrio ecologico della Fauna selvatica e rendere più efficaci ed efficienti le attività di cattura. Tra le altre azioni previste dai recenti accordi, con associazioni agricole e ambientaliste e i vari attori presenti sul territorio, la formazione necessaria a diventare coadiutori nelle catture e altre misure di prevenzione volte a garantire una convivenza uomo-animali, come ad esempio l’uso dei recinti elettrificati. Attualmente nei Parchi regionali del Lazio, sono stati attuati 10 piani di controllo che ad oggi nel 2021 hanno portato alla cattura di circa 300 cinghiali”.

COSA POSSONO FARE COMUNI E CITTADINI: IL VADEMECUM

– “A questo si aggiungono le azioni che possono mettere in campo i Comuni (predisporre con un’apposita ordinanza la cattura dei cinghiali, corretta gestione dei rifiuti urbani, installare segnaletica sulla viabilità di propria competenza, e materiali per ridurre la velocità delle macchine nei tratti a rischio) e le persone (evitare di foraggiare i cinghiali con scarti di cibo, anche attraverso un corretto conferimento dei rifiuti urbani per  non attrarre gli animali nei centri cittadini, recinzioni efficaci ad giardini, aree verdi e parcheggi di propria pertinenza”, conclude Lombardi.

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