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Quando il leone fa amicizia con l’uomo

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La giraffa uccisa dallo zoo: "E' di troppo perché anziana", data in pasto ai leoni. Indignazione sui social

E’ sempre più frequente vedere e trovare persone che riescono a fare dei loro animali domestici creature che naturalmente sarebbero selvatiche. Parliamo di leoni, tigri e altri felini; ma anche serpenti, iene e perfino alligatori. Fino a che punto questo è eticamente e legalmente accettabile?

Partiamo dal perché questa pratica sta diventando popolare: è diventata una moda! Influencer a persone famose in Italia e all’estero (soprattutto negli Stati Uniti) adottano questi animali, nati per temere e star lontano dall’uomo, per far tendenza: siamo sicuri però che vada sempre bene? Qualche volta ci arrivano notizie di incidenti e tragedie di persone ferite gravemente se non uccise da questi presunti animali domestici, stiamo peccando di ùbris? L’uomo si arroga spesso la capacità di poter controllare tutto e tutti, siamo per natura portati a pensare che con un po’ di buona volontà e eventuale insistenza (che spesso si tramuta in violenza) ogni creatura non può fare altro che inchinarsi a noi in quanto umani.

Un’altra realtà che mostra che gli animali selvatici stanno sempre più familiarizzando con gli uomini sono i safari e i documentari. Esistono e sono girati sempre più documentari a stretto contatto con le creature che vivono gli ecosistemi terrestri. Siamo arrivati ad essere in grado di osservare, sulle nostre televisori, dettagli sempre più accurati e realistici della vita e delle capacità di animali che magari nella nostra vita vedremmo solo negli zoo. Vediamo inoltre video di persone che, durante i safari, toccano e accarezzano animali considerati pericolosi perché questi, ormai abituati alla presenza dell’uomo, si avvicinano magari con la speranza di ottenere uno snack, offrendo in cambio attimi che verranno per sempre impressi nella memoria di chi sta vivendo la situazione.

Il vero problema è che se rendiamo gli animali selvatici “dipendenti” da noi dobbiamo assolutamente valutarne ed accettarne le conseguenze. Da una parte, queste creature si aspetteranno di ricevere sempre di più cibo e attenzioni da noi: sembra una buona cosa ma in verità nasconde ad esempio il fatto che suddetti animali faranno poi difficoltà a sopravvivere da soli; per non parlare di cosa accade nel caso in cui decidono che si prendono quello che vogliono. Dall’altra, dobbiamo ricordarci anche delle specie che non hanno la fortuna di essere considerate “carine” o “interessanti da addomesticare”: queste, che devono comunque sopravvivere, si trovano una modificata piramide alimentare che fa sì che non trovino più da mangiare o che debbano migrare per la poca tutela della loro specie.

Per concludere, sicuramente è affascinante riuscire ad avvicinare gli animali che abbiamo sempre temuto e che consideriamo “belli”; non possiamo però scordarci della precarietà e instabilità degli ecosistemi e processi naturali che cambiamo con il nostro comportamento. Se i leoni raddoppiassero di numero significherebbe che le gazzelle dovrebbero quadruplicare: se ciò non avvenisse si metterebbe a rischio l’esistenza stessa della gazzella e l’equilibrio dell’intero sistema alimentare dell’ecosistema in cui si trovano.

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