Cronaca

Roma, striscione di estrema destra sul Cinema Troisi stanotte e oggi accolta ammissione a parte civile del Piccolo America contro Casapound

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Di seguito, la nota dell’Associazione Piccolo America, che spiega i fatti di stanotte e racconta le recenti novità di cronaca, anche giudiziaria, a Roma:

Il post

Questa notte, mentre il cantiere del Cinema Troisi era vuoto, ma sotto l’occhio delle nostre telecamere, gli impavidi militanti della “Gioventù Nazionale”, alcuni sprovvisti di mascherine, hanno provato ad affiggere uno striscione sulla facciata d’ingresso del GIL, bene tutelato dalla Soprintendenza Statale ed edificato nel 1933 in epoca fascista da Luigi Moretti. Un’azione inquietante, data la coincidenza che ha visto questo fallito atto intimidatorio avvenire nella notte precedente il processo ai militanti di Casapound per le aggressioni ai ragazzi che indossavano la maglia del Piccolo America nell’estate 2019. Un processo per lesioni e violenza aggravate in cui – è notizia di pochi minuti fa – il Tribunale penale di Roma ha ammesso la costituzione del Piccolo America come parte civile! ✊

Tornando a questa notte, il Cinema Troisi è patrimonio dei cittadini romani, di proprietà pubblica, concesso alla nostra associazione mediante bando di gara, per il quale abbiamo vinto ogni grado di giudizio al TAR e al Consiglio di Stato. Un immobile di cui abbiamo dovuto prima effettuare un risanamento edilizio e catastale, a causa degli abusi edilizi delle precedenti gestioni, e che successivamente abbiamo restaurato con un investimento di 1.440.000 euro. Somma all’80% sostenuta da fondi pubblici di Ministero della Cultura e Regione Lazio, ottenuti mediante bandi di gara, e per il restante 20% da fondi privati. Una parte di questi ultimi è stata investita direttamente dal Piccolo America, circa 200.000 euro, raccolti grazie alle donazioni dei nostri sostenitori e ai bilanci positivi di queste sette annualità che non abbiamo mai diviso tra i soci, essendo il Piccolo America una no-profit. Un’altra parte, 100.000 euro, è stata ricavata dal coinvolgimento di sponsor privati, quali SIAE e BNL. Il tutto su un immobile che tornerà nelle disponibilità di Roma Capitale, comprensivo di tutti gli arredi e tecnologie (proiettore, poltrone nuove, ecc.).

L’investimento è stato reso possibile grazie al coraggio delle famiglie del nostro gruppo, che hanno messo le proprie case a garanzia per avere una linea di credito di 700.000 euro concessa con coraggio da BNL, potendo ricevere il 70% del contributo ministeriale solo al termine dei lavori e della presentazione della rendicontazione contabile. Case private, pagate a loro volta con mutui, in cui vivono le nostre famiglie, che ripetiamo essere state messe a garanzia per restituire ai cittadini di Roma la fruibilità di un luogo culturale pubblico, altrimenti abbandonato al degrado.

Tuttavia, lo striscione affisso da questa gioventù prode ci definisce “sul libro paga di Franceschini, Raggi e Zingaretti”, che sono in vero esclusivamente i rappresentanti delle istituzioni con cui la nostra associazione dialoga senza pregiudizio rispetto al partito di riferimento. E non abbiamo problemi a ricordare anche il rapporto istituzionale avuto con Lucia Borgonzoni della Lega, che era ed è nuovamente oggi sottosegretario ai Beni Culturali, al tempo con delega al Cinema, la quale difese pubblicamente la legittimità delle arene a ingresso gratuito contro Gasparri di Forza Italia che pretendeva che diventassero a pagamento. Il Piccolo America ha dialogato e dialogherà sempre con tutte le istituzioni che governano il Comune, la Regione e il nostro Paese, perché è un’istituzione culturale e come tale con le istituzioni si confronta.

Ora, per farvi ridere un pochino, vi raccontiamo che dalle telecamere si vedono i coraggiosi ragazzi della “Gioventù Nazionale” scappare a gambe levate per ben due volte dall’ingresso del Troisi, in occasione del passaggio prima della Polizia e poi dei Carabinieri. Per poi non riuscire nel loro intento, dato che lo striscione non si reggeva e l’armata Brancaleone non riusciva nemmeno a scattargli una fotografia, tant’è che appena sono andati via è caduto a terra. Per la prossima volta, qualora nelle loro sedi volessero attaccare dei manifesti, li invitiamo a munirsi di nastro adesivo di maggiore qualità, che aumenterebbe le possibilità di lasciare un segno tangibile della loro esistenza o quantomeno del loro passaggio. Qualora volessero recuperare lo striscione, possono trovarlo nel cassonetto della raccolta differenziata di Piazza San Cosimato!

Un abbraccio sincero agli attacchinatori abusivi di manifesti, la cui azione segue di pochi giorni l’attacco politico diffamatorio nei nostri confronti del Senatore Federico Mollicone di Fratelli D’Italia, al quale i “giovani nazionali” sulle loro pagine non fanno altro che fare endorsement, pubblicando foto assieme.

Nonostante ci consideriamo agli antipodi dalla sua politica, invitiamo la loro rappresentante Giorgia Meloni a venire personalmente a vedere il lavoro che portiamo avanti a Trastevere e nelle periferie di Roma, in modo da poter istruire la sua “Gioventù” su cosa realmente stiamo facendo. Il bene delle città non può essere messo da parte perché la campagna elettorale è alle porte. Dalle porte di Roma entra solo chi la ama.

Le parole di Zingaretti

I ragazzi del Cinema America stanno dando moltissimo alla città. Spesso combattendo contro vincoli e burocrazia, rappresentano un polmone culturale per tutti. Tutti coloro che amano Roma, civile, viva e libera. Anche per questo, l’atto vandalico di questa notte al cinema Troisi è una grave, l’ennesima, intimidazione proprio nel giorno in cui il Piccolo America viene ammesso come parte civile nel processo ai militanti di Casapound. Piena solidarietà dunque e sostegno a chi, nella legalità, sta restituendo a Roma luoghi di aggregazione e vita. È un sostegno prima di tutto a loro, ma anche un sostegno a una bella idea di Roma.

Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

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