Cronaca

Roma, circa 40 condanne al clan Gambacurta: 370 anni di carcere per gli imputati. Erano soliti agire a Montespaccato

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“Soddisfazione per una sentenza dal significato importantissimo”. Questo il giudizio dell’associazione Codici in merito alle condanne emesse dal Tribunale di Roma al processo contro il clan Gambacurta e i suoi affiliati, in cui è stata impegnata in qualità di parte civile insieme al Forum delle Associazioni Antiusura, chiedendo la condanna per tutti gli affiliati al sodalizio criminale che agiva nel quartiere di Montespaccato.

Un processo che supera i confini del quartiere – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e che riguarda tutta la capitale ed anche di più, considerando i rapporti emersi tra i vertici del clan ed elementi di spicco non solo della criminalità organizzata romana, ma anche della ‘ndrangheta e della camorra. Ci siamo costituiti parte civile per fare la nostra parte al fianco delle vittime e dei cittadini, che hanno vissuto anni drammatici. Nel rivolgere un plauso agli investigatori per il lavoro svolto, che ha permesso di smantellare un’associazione dedita, tra l’altro, a usura, estorsioni, riciclaggio, traffico e spaccio di droga, il tutto con l’aggravante del metodo mafioso, ci teniamo a sottolineare il significato che hanno le condanne emesse. È una vittoria importante nella battaglia per la legalità, ma guai ad abbassare la guardia. Questo processo dimostra infatti la situazione estremamente delicata che si è venuta a creare nella capitale e su cui è arrivato il momento di aprire un confronto serio”.

Codici: le condanne al clan Gambacurta devono segnare l’inizio

di una nuova fase nella lotta per la legalità

Una quarantina di condanne per circa 370 anni di carcere – dichiara Carmine Laurenzano, avvocato di Codici – fanno sicuramente notizia. A nostro avviso, però, questa sentenza non deve essere un punto di arrivo, ma di partenza. La pandemia ha peggiorato un quadro già critico sul fronte della legalità. L’allarme usura risuona sempre più forte, non solo nella capitale. Il ruolo delle istituzioni in questo contesto è fondamentale, soprattutto a livello di presidio del territorio.

Bisogna stare vicino ai cittadini e, al tempo stesso, evitare che altre organizzazioni criminali occupino gli spazi liberati dalla giustizia. Questa è la vera sfida che dobbiamo affrontare e vincere, e sentenze come quella per il clan Gambacurta sono senz’altro un impulso ad andare avanti con ancora più forza e determinazione”.

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