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Regione Lazio, ok in Commissione a Legge per donne lavoratrici: le novità del provvedimento e l’iter

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Parità retributiva tra i sessi, tutela occupazionale, conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro, sono le principali novità contenute nel provvedimento che passa ora all’Aula consiliare per l’esame definitivo.

La commissione Lavoro del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Eleonora Mattia (Pd), oggi ha approvato all’unanimità la sua proposta di legge n. 182 concernente “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra i sessi, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile di qualità, nonché per la valorizzazione delle competenze delle donne”, che passa ora all’Aula consiliare per l’esame definitivo.

La proposta di legge n. 182, composta da 22 articoli, detta disposizioni finalizzate a garantire: a) il rispetto del principio di parità retributiva tra i sessi e il contrasto ai differenziali retributivi di genere; b) la permanenza, il reinserimento e l’affermazione delle donne, sia lavoratrici dipendenti che libere professioniste, nel mercato del lavoro; c) la valorizzazione delle competenze delle donne; d) la conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro e l’equa distribuzione delle responsabilità di cura familiare; e) la diffusione di una cultura organizzativa non discriminatoria nelle imprese.

Il testo approvato definitivamente oggi era stato licenziato provvisoriamente dalla nona commissione nella seduta del 12 novembre 2020, in attesa delle norme finanziarie esaminate e approvate successivamente in commissione Bilancio nella seduta del 3 marzo scorso, che hanno stanziato 7,66 milioni di euro per il triennio 2021-2023 per l’attuazione degli interventi previsti. Il finanziamento regionale, insieme alle risorse provenienti dalla programmazione comunitaria 2014-2020 (fondi Fse e Fesr), servirà per sostenere molteplici misure multisettoriali e destinate ad un’ampia platea di soggetti beneficiari:

  • l’istituzione della “Giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro”;
  • l’occupazione femminile stabile e di qualità, attraverso contributi per le micro, piccole e medie imprese (MPMI) per la formazione di neoassunte a contratto a tempo indeterminato;
  • il reinserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza o con disabilità, attraverso contributi da erogare agli enti locali per l’attuazione di progetti di iniziativa degli enti del Terzo settore;
  • la riserva a valere sul Fondo del microcredito per le donne in situazioni di disagio sociale, alla quale si aggiungeranno anche le risorse provenienti da soggetti privati (ad esempio, al momento è già previsto un versamento di 90 mila euro per l’anno 2021 da parte del gruppo consiliare regionale del Movimento 5 Stelle) e quelle provenienti dall’utilizzazione dei fondi comunitari della nuova programmazione 2021-2027;
  • il sostegno all’imprenditoria femminile attraverso l’apertura di una apposita “Sezione speciale regionale” nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese della legge n. 662/1996;
  • l’erogazione di buoni per l’acquisto di servizi di baby-sitting e di caregiver e altre azioni positive in tema di condivisione delle responsabilità di cura e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Quest’ultima misura prevede buoni erogati per l’acquisto di servizi di baby-sitting per le madri lavoratrici, anche autonome, o imprenditrici, per gli undici mesi successivi al periodo di congedo obbligatorio di maternità ovvero al congedo parentale, purché il nucleo familiare abbia un reddito Isee non superiore a 20 mila euro. Tali buoni potranno essere concessi, in via sperimentale, anche ai padri lavoratori che usufruiscono del congedo parentale, in alternativa alla madre lavoratrice.

La proposta di legge prevede anche l’istituzione di un “Registro regionale delle imprese virtuose in materia di parità retributiva”, alle quali saranno attribuiti benefici economici e premialità nonché titolo preferenziale “negli appalti pubblici per l’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture di competenza della Regione o degli enti dalla stessa dipendenti o comunque controllati.”. In occasione della istituenda “Giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro”, da celebrarsi ogni anno il 7 giugno, verranno premiate le imprese iscritte nel Registro regionale che si saranno particolarmente distinte nell’ambito della riduzione del divario salariale o che abbiano messo in pratica particolari e innovative azioni in materia di parità.

Approvata in IX Commissione lavoro e pari opportunità la proposta di legge regionale sulla parità retributiva, il sostegno all’occupazione stabile e di qualità e l’imprenditoria femminile e la valorizzazione delle competenze delle donne.

“Siamo la prima Regione in Italia a mettere nero su bianco che c’è un problema con il lavoro delle donne e a mettere in campo soluzioni concrete e diversificate per risolverlo. Lo facciamo, tutte e tutti insieme, con una legge riconosce la parità di genere come presupposto per un sistema equo di cittadinanza oltre che per lo sviluppo socioeconomico e che con 7,6 milioni di euro nel prossimo triennio attua una rivoluzione e risponde ad esigenze quanto mai urgenti dopo la pandemia che ha colpito duramente l’occupazione femminile. Lo facciamo, oggi, tutte e tutti insieme per costruire una Regione Lazio più forte, più giusta, che sappia in primo luogo recuperare ogni posto di lavoro perduto, tutelare quelli in bilico e creare nuova occupazione di qualità. Siamo chiamati tutti a un salto di qualità in un mondo già cambiato, che va veloce e ci richiede il meglio di ciò che possiamo”.

Commenta così Eleonora Mattia, Presidente della IX Commissione in Consiglio Regionale e prima firmataria della proposta di legge 182/2019. Il testo approvato in Commissione si presenta come una legge quadro sul lavoro femminile e mette in campo strumenti per l’attuazione della parità retributiva, per l’inserimento e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro. Politiche attive del lavoro e formazione per le nuove competenze, educazione finanziaria e materie STEM, e incentivi alle imprese che assumono donne a tempo indeterminato. Impegno contro le molestie nei luoghi di lavoro come previsto dalla convenzione ILO. Ancora, sostengo all’imprenditoria femminile e alle donne in condizioni di disagio con il microcredito, ma anche strumenti di conciliazione dei tempi di vita, per la diffusione di una cultura paritaria nelle imprese e per la rappresentanza equa dei generi nelle posizioni apicali.

Nel Lazio  ancora 1 donna su 2 non lavora (52,1%) e solo nell’ultimo anno, secondo i dati Eures e Istat, l’occupazione femminile è scesa del 3,1% contro l’1,1% degli uomini, 33 mila unità perse su un totale di 44 mila posti in meno. Le donne soffrono di più la crisi perché vivono una situazione di disparità strutturale data da un’occupazione più precaria, flessibile, un sovraccarico di lavoro di cura e l’annoso tema del divario retributivo, dai salari alle pensioni. Se la contrattazione collettiva e i minimi retributivi contengono, almeno formalmente, il gap nel lavoro subordinato, la situazione è allarmante per le libere professioniste che guadagnano fino al 45% in meno dei colleghi uomini. Secondo l’ultimo rapporto Adepp, per esempio, se un medico nel Lazio dichiara un reddito di 52 mila euro annui per le colleghe il dato si ferma a 35 mila invece un’avvocata guadagna circa 27 mila euro l’anno di fronte i 65 mila dei colleghi uomini, il 41% in meno.

“Con questa legge continuiamo a costruire un Lazio più giusto, innovativo, coraggioso. Lo dobbiamo – conclude – a tutte le donne che lavorano il doppio, fuori e dentro casa. A quelle che vorrebbero un figlio e sanno che questo potrebbe compromettere il loro posto di lavoro. A quelle che il lavoro l’hanno perso. Alle lavoratrici precarie, costrette a scegliere il part-time, che rinunciano alle ore di straordinario e alle trasferte e quindi agli scatti di carriera. Lo facciamo per tutte le donne che hanno dovuto fare un passo indietro, nel silenzio, per secoli. Per non disturbare. Perché ora invece è il momento di prenderci il nostro spazio e fare rumore. E per questo ringrazio il Presidente Zingaretti, la sua giunta, le già Assessore Giovanna Pugliese e Alessandra Sartore per averci creduto da subito, il capogruppo PD Marco Vincenzi,  tutte le colleghe e i colleghi della commissione e coloro che l’hanno voluta sottoscrivere. Ora avanti con la conclusione dell’iter in aula. “

Si è svolta questa mattina, in diretta streaming, nella sede della Regione Lazio a Roma, la Conferenza stampa sulla Parità salariale in cui è stata presentata la proposta di Legge regionale per la parità retributiva tra i sessi e il sostegno dell’occupazione femminile.

Sono intervenuti Daniele Leodori, Vice Presidente Regione Lazio con deleghe alla Programmazione economica, Bilancio,  Demanio e Patrimonio, Rapporti istituzionali, Rapporti con il Consiglio regionale, Accordi di programma e Conferenza di servizi, Eleonora Mattia, Presidente della IX Commissione  Lavoro, Formazione, Politiche giovanili, Pari opportunità,  Istruzione, Diritto allo studio – Prima firmataria, Enrica Onorati, Assessora Agricoltura, Foreste, Promozione della filiera e della Cultura del cibo; Pari opportunità, Roberta Lombardi, Assessora Transizione ecologica e Trasformazione digitale, Ambiente e Risorse naturali, Energia, Agenda digitale e Investimenti verdi, Claudio Di Berardino, Assessore Lavoro e Nuovi diritti, Scuola e Formazione, Politiche per la ricostruzione, Personale, Marta Bonafoni, Consigliera regionale, Valentina Grippo, Consigliera regionale IX Commissione Lavoro, Formazione, Politiche giovanili, Pari opportunità, Istruzione, Diritto allo studio, Marietta Tidei, Presidente XI Commissione Sviluppo economico e Attività produttive, Start-up, Commercio, Artigianato, Industria, Tutela dei consumatori, Ricerca e Innovazione, Valentina Cardinali, Consigliera di Parità regionale, Cecilia D’Elia, Presidente Cabina di regia contro la violenza sulle donne, Alessandra Sartore, Sottosegretaria Ministero dell’Economia e delle Finanze.

“Ciò che presentiamo oggi ha tutto fuorché un valore solo simbolico. Presentiamo infatti una proposta di legge più che mai necessaria, dovuta. Anzi: siamo in ritardo e dobbiamo fare il più presto possibile – dichiara il vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori – Abbiamo cominciato il lavoro su questa proposta di legge consapevoli che il problema ha radici profonde, anche culturali, su cui dobbiamo lavorare molto nei prossimi anni, in primis noi uomini. Ma abbiamo deciso di agire anche con un’altra consapevolezza, e cioè che per operare un cambiamento sostanziale nella vita delle persone è necessario che la politica e le istituzioni si muovano. La proposta di legge che presentiamo oggi è rotonda e ricca, completa di diversi aspetti che non sempre si prendono in considerazione quando si agisce sul tema della parità. Ringrazio tutte e tutti quelli che ci hanno aiutati a scriverla, in primis la prima firmataria Eleonora Mattia” – ha aggiunto Leodori.

“Questa proposta di legge è frutto di un lavoro condiviso e trasversale tra le varie forze politiche. Personalmente sono fiera di aver contribuito come consigliera con misure concrete come gli incentivi per le PMI che vogliono accedere agli appalti pubblici di competenza della Regione – o degli enti dipendenti o controllati da quest’ultima – e per la quali costituirà titolo preferenziale l’essere iscritte nel registro regionale delle aziende virtuose che attuano politiche di parità di genere. Una procedura attualmente obbligatoria per le imprese che hanno almeno 100 dipendenti e che con questa proposta di legge viene estesa sotto forma di incentivo anche a tutte le PMI che vorranno accedere ai fondi pubblici regionali. Un incentivo economico volto a creare un cambiamento culturale e sociale”, aggiunge Roberta Lombardi, assessora alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale.

“La legge approvata oggi in Commissione regionale pone le basi per un cambiamento importante. Interviene sulla precarietà, sul gender pay gap che oggi sfiora il 18%, sul sovraccarico del lavoro di cura che pesa sulle donne e sulla loro fuoriuscita dal mondo del lavoro retribuito. Tutti elementi che si intrecciano e che riportano le donne nel passato, privandole dell’autonomia economica e di una piena partecipazione. La legge ha il grande pregio di affrontare il tema del lavoro delle donne in maniera organica senza dimenticare alcuni grandi nodi: le discriminazioni sul lavoro, una più equa distribuzione dei carichi di cura fra uomini e donne fornendo incentivi concreti, accesso al microcredito e misure specifiche per le donne con maggiori difficoltà come le vittime di violenza maschile. Non ultimo, chiama in causa le imprese perché contribuiscano a ridisegnare una nuova prospettiva. È una legge che saluto con plauso e per cui ringrazio Giovanna Pugliese, la presidente di Commissione Eleonora Mattia e la Commissione tutta, Alessandra Sartore, le presenti e il Consiglio tutto perché porta questa regione una volta di più dalla parte delle donne” lo dichiara l’Assessora Agricoltura, Foreste, Promozione della filiera e della cultura del cibo, Pari opportunità, Enrica Onorati.

“Nel nuovo piano di politiche attive del lavoro abbiamo previsto tre misure dedicate in modo specifico a sostegno della buona occupazione delle donne. Si tratta  di interventi per favorire la parità salariale di genere, sostenere la formazione e l’occupazione delle donne, con contributi all’assunzione, all’avvio di impresa e alla formazione in discipline tecnico scientifiche. Non ultima la promozione e aiuti per l’adozione  di modelli organizzativi per la conciliazione vita/lavoro”, conclude Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Scuola e Formazione.

“Oggi è stato un bel giorno perché abbiamo approvato in commissione la proposta di legge regionale per la parità retributiva tra donne e uomini e il sostegno alle competenze e all’occupazione femminile. Ora è pronta per il rush finale in Consiglio Regionale dove mi auguro sarà approvata all’unanimità. La legge, prima firmataria Eleonora Mattia, è il frutto di un percorso partecipato e urgente. E capita, peraltro, all’indomani dell’uscita della Turchia dalla Convenzione di Istanbul, dove il tema dell’autonomia economica delle donne è un caposaldo anche della lotta contro la violenza. Noi ribadiamo oggi chiaramente da che parte stiamo.

Era fondamentale dirci che c’è un problema retributivo che riguarda le donne e provare con tempismo a proporre soluzioni che rimuovessero gli ostacoli per una piena affermazione professionale ed esistenziale. Il quadro che ogni giorno ci viene restituito dalle testate giornalistiche, dalle statistiche e dalle voci delle donne, parla di un Paese ancora alle prese con la pandemia e le nuove varianti, e con una crisi sociale ed economica in crescita che colpisce di più proprio quella parte del mondo del lavoro che era già fragile ben prima del Covid: il lavoro (e il non lavoro) delle donne. Ci aspettano come mai prima un lavoro e un impegno quotidiani, per arrivare ad una vera uguaglianza. Dalla parità retributiva alla cultura, dall’istruzione all’accesso al lavoro, dalla conciliazione del tempo del lavoro con quello di vita, dalla condivisione dei compiti di cura tra donne e uomini, dagli incentivi all’occupazione femminile all’autonomia economica delle donne che hanno subito violenza: questa legge avanzata vuole essere un contributo alla costruzione di un nuovo modo di con-vivere, uomini e donne insieme, pilastro di un nuovo modello di società. Vogliamo sconfiggere la pandemia e vogliamo mettere le donne al centro della ripresa della Regione e del Paese. Nei 22 articoli di questa legge – a cui abbiamo lavorato sodo donne della società civile, del consiglio e della giunta – ci sono alcune importanti risposte per le cittadine del Lazio. Risposte che costruiscono un avanzamento sui diritti economici, sociali e civili delle donne della regione e quindi, in definitiva di tutta la società non solo per una questione di giustizia sociale ma anche per una nuova idea di sviluppo. Voglio ricordare che per le donne non è mai davvero scattato il celeberrimo ascensore sociale, ma lo abbiamo conquistato centimetro per centimetro con le battaglie delle donne che hanno combattuto prima di noi e a cui oggi restituiamo con riconoscenza questo provvedimento. Siamo noi stesse che ci prendiamo per mano in questa legge: imprenditrici, nuove operaie, precarie, detenute, vittime di tratta, tutte. Perché è proprio l’avanzamento di tutte che comporta l’avanzamento della società intera”.

Così in una nota la capogruppo della Lista Zingaretti alla Regione Lazio, Marta Bonafoni.

“C’è grande soddisfazione per l’approvazione all’unanimità in Commissione della legge per la parità salariale, promossa dalla collega Eleonora Mattia e che ho subito sottoscritto e appoggiato. Avere eletto delle Consigliere regionali come Eleonora, ci permette di raccogliere le istanze delle donne e di declinarle in azioni concrete”.
“Quello del gender pay gap è un problema molto sentito, la Regione Lazio con questa legge sarà la prima a dotarsi di uno strumento per raggiungere la parità salariale tra uomini e donne. Si tratta di un passo fondamentale per una piena equità, di cui molte volte la politica parla senza mettere in campo provvedimenti concreti. La Regione Lazio con questa legge e i numerosi dispositivi normativi approvati in questa legislatura, si dimostra ancora una volta “ente del fare “, davvero dalla parte delle donne.
È emblematico il voto favorevole all’unanimità della commissione, un voto trasversale di tutte le forze politiche. Ora dobbiamo – conclude – procedere spediti verso l’approvazione in aula”.
Così in una nota il consigliere regionale del Lazio, Sara Battisti.

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