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Sindacati in coro: “Amazon vuole riportarci all’Ottocento: il 22 marzo è sciopero”

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USB: "Amazon caccia dal magazzino di Pomezia il nostro delegato"

“Amazon vuole riportarci all’Ottocento: il 22 marzo è sciopero, sindacati confederali costretti ad accodarsi a USB”; la nota del Sindacato USB:

A novembre 2020 Amazon e Assoespressi hanno sbattuto le loro pretese sul tavolo del rinnovo del CCNL della logistica: 26 domeniche lavorative obbligatorie per i drivers, estensione oraria a 44 ore settimanali articolate su 6 giorni invece che 5 (con un solo giorno di riposo), festivi lavorativi da inserire nella normale turnazione, i primi 3 giorni di malattia senza retribuzione, controllo dei drivers attraverso GPS e dei magazzinieri attraverso telecamere (con possibilità di utilizzo del controllo a fini disciplinari), aumento del numero dei lavoratori a tempo determinato, interinali e a chiamata, limitazione del diritto di sciopero.

Da mesi USB contesta queste posizioni, da quando le stesse identiche pretese datoriali erano state motivo di scontro durante la contrattazione regionale del Lazio, causando la fuoriuscita dalla Cgil, accusata dai lavoratori di voler approvare le istanze padronali, di moltissimi iscritti a favore di USB.

Ora anche Cgil, Cisl e Uil si accorgono del problema, nell’evidente timore che tutti i lavoratori gli voltino definitivamente le spalle. Da parte loro la proclamazione dello sciopero arriva con imperdonabile ritardo, ma è anche il frutto delle mobilitazioni e dei presidi di questi mesi che USB ha organizzato dentro e fuori i cancelli della multinazionale.

Nel 2020 il fatturato di Amazon è cresciuto del 30%. Per i lavoratori, invece, l’unico aumento è stato quello dei carichi di lavoro: tutto ciò è avvenuto con la complicità dei sindacati concertativi.

L’USB il 22 marzo invita allo sciopero in tutti gli stabilimenti Amazon per:

  • 39 ore settimanali per tutti
  • Reali aumenti retributivi
  • No al rimborso dei danni e delle franchigie dei mezzi a carico dei drivers
  • No al controllo ossessivo dei lavoratori attraverso telecamere e satellitari
  • Stabilizzazione dei moltissimi lavoratori precari.

Unione Sindacale di Base – Logistica

Amazon, sindacati Roma e Lazio:
“Lunedì 22 presidio dei lavoratori a Passo Corese”
“Contestualmente allo sciopero, manifesteremo di fronte allo stabilimento”
“Lunedì 22  marzo, dalle ore 9 alle ore 14.30, contestualmente allo sciopero dei lavoratori indetto a livello nazionale, saremo in presidio di fronte allo stabilimento Amazon di Passo Corese, per ribadire le nostre ragioni: il nostro obiettivo è quello di far si che una realtà importante come il colosso dell’e-commerce vinca la sfida di restare competitivo, ascoltando al contempo le istanze dei lavoratori e dei loro rappresentanti. Faremo tutto il possibile per avviare un percorso che porti a un miglioramento dei ritmi di lavoro dei driver, a una turnazione più rispettosa dei tempi di conciliazione vita-lavoro, e per stabilire una contrattazione sui premi di risultato”.
E’ quanto si legge in una nota dei Segretari generali della Filt-Cgil Roma Lazio, della Fit-Cisl del Lazio e della Uil Trasporti Lazio, Eugenio Stanziale, Marino Masucci e Maurizio Lago, in cui si aggiunge che “saremo presenti in prima persona per ribadire che il vero potere è nell’unione di persone che ritengono che la loro voce debba essere ascoltata. Non stiamo parlando di un concetto antico, ma più innovativo che mai, in un mondo che, complice la pandemia, sta cedendo al più totale isolamento, a una solitudine disperante. Vogliamo che ogni singolo lavoratore sappia che siamo e saremo al loro fianco, per rendere le loro condizioni di vita e di lavoro migliori. E’ per questo che riteniamo fondamentale aprire un dialogo con Amazon, ed è per questo che non arretreremo: La conquista dei diritti tramite l’unione è nel nostro dna storico, che adesso mettiamo al servizio delle nuove frontiere del lavoro, e di chiunque ne abbia bisogno”.

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