Cronaca

Provincia di Frosinone. Sgominata dalla Polizia di Stato un’associazione finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (AGGIORNATO)

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FROSINONE OPERAZIONE AVIUM

Dalle prime luci dell’alba di oggi, 23 febbraio, gli agenti della D.I.G.O.S. della Questura di Frosinone, con la collaborazione degli omologhi uffici del centro-nord, stanno dando esecuzione a diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP della Procura della Repubblica di Roma, su richiesta della locale D.D.A.

Operazione “Avium”

Le misure cautelari sono eseguite nei confronti di alcuni stranieri ritenuti responsabili di aver costituito un’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, anche attraverso il procacciamento e la falsificazione di documenti e l’impiego di basi logistiche costituite all’interno di appartamenti.

Le indagini, supportate dal Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno della D.C.P.P./U.C.I.G.O.S. del Ministero dell’Interno, hanno consentito di delineare i contorni di un’articolata organizzazione a carattere transnazionale attiva nel favorire l’ingresso illegale di immigrati ai quali veniva richiesto il pagamento di ingenti somme di denaro.

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Maggiori dettagli verranno rilasciati nella conferenza stampa prevista per questa mattina, pertanto potrebbero seguire aggiornamenti.

AGGIORNAMENTO DELLE 11:50

L’indagine ha tratto origine da un pregresso procedimento instaurato presso la Procura della Repubblica di Cassino e concernente il sequestro operato nella provincia di Frosinone, il 12 febbraio 2017, di un’ingente somma di denaro in valuta contraffatta, trasportata da 4 cittadini curdo-iracheni, tutti residenti in Paesi Schengen.

Le articolate investigazioni, supportate dal Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno della D.C.P.P./U.C.I.G.O.S., hanno consentito di individuare un’ampia organizzazione a carattere transnazionale attiva nel favorire l’ingresso illegale di immigrati ai quali veniva richiesto il versamento di ingenti somme di denaro. Questi, in gran parte originari del Medio Oriente, accedevano in area Schengen sia dalla Grecia che attraverso le frontiere di Bari, Roma, Venezia e Pisa. Dopo una temporanea permanenza in alcune abitazioni situate nella capitale, gli stranieri, muniti di documenti contraffatti, proseguivano per i Paesi del nord  Europa.

Le risultanze probatorie hanno, inoltre, evidenziato che i componenti dell’organizzazione sono tutti regolarmente soggiornanti sul Territorio Nazionale in quanto riconosciuti asilanti.

Per ogni singolo trasferimento veniva richiesta la somma di 2.500 euro attraverso la cd. hawala (sistema di rimessa di denaro fortemente radicato nella cultura araba e basato sulla fiducia).

La perdurante illecita attività ha così consentito l’accumulo di ingenti somme di denaro da parte del sodalizio che, dopo averne destinata una cospicua quota per il sostentamento dell’intera struttura organizzativa, inviava in restanti proventi all’estero attraverso operazioni di money transfert sui circuiti Western Union e Moneygram.

La rilevanza del contesto criminale investigato è ulteriormente supportata dalla circostanza che nel corso degli ultimi mesi sono stati arrestati in Italia numerosi stranieri trovati in possesso di documenti contraffatti provenienti dalla medesima filiera oggetto delle indagini e di come l’organizzazione si fosse adoperata per garantire il transito di minori non accompagnati attraverso fittizi nuclei familiari.

Foto di repertorio

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