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Tumore del pancreas. Il Gemelli inaugura un Percorso Clinico Assistenziale e un Centro Chirurgico dedicati alle persone affette da queste neoplasie

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Tumore del pancreas. Il Gemelli inaugura un Percorso Clinico Assistenziale e un Centro Chirurgico dedicati alle persone affette da queste neoplasie
La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS è al primo posto nel Centro-Sud Italia per volumi di pazienti trattati per neoplasie del pancreas e rappresenta un punto di riferimento per la gestione di questi tumori, difficili da trattare anche perché spesso diagnosticati in fase tardiva. Sono stati 671 i ricoveri effettuati lo scorso anno per patologie del pancreas e 110 gli interventi di resezione chirurgica; già 60 gli interventi realizzati quest’anno, nonostante l’emergenza pandemica.

Il percorso assistenziale ad hoc e il centro chirurgico dedicato hanno lo scopo di migliorare gli esiti di trattamento per questi pazienti e sono le prime innovazioni organizzative che il Gemelli mette in campo nel post Covid-19.

Un Percorso Clinico Assistenziale (PCA) e un Centro Chirurgico interamente dedicati alle persone con tumore del pancreas, sono le due innovazioni organizzative con le quali la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS scende in campo per dare una risposta più strutturata ai pazienti affetti da queste neoplasie difficili da curare anche perché spesso diagnosticate in fase tardiva (solo il 7% dei casi è diagnosticato in fase iniziale).

Percorso e Centro sono stato presentati oggi, giovedì 18 giugno, alla presenza di Giovanni Raimondi, Presidente Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Marco Elefanti, Direttore Generale Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Rocco Bellantone, Direttore Governo Clinico Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica.

“Una presa in carico globale del paziente – spiega il professor Giampaolo Tortora, Direttore della UOC di Oncologia Medica e del Comprehensive Cancer Center della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Ordinario di Oncologia Medica all’Università Cattolica – è la filosofia alla base del nostro Cancer Center, nel quale opera un team multidisciplinare e multi professionale. Oncologi medici e radioterapisti, insieme a diabetologi, endocrinologi, medici nucleari, anatomo-patologi, nutrizionisti, psicologi e terapisti del dolore lavorano già da tempo in team, seguendo un Percorso dedicato e si riuniscono settimanalmente nel Tumor Board del Pancreas per discutere il caso di ogni singolo paziente e definire una proposta terapeutica personalizzata.

Al Gemelli è presente anche un centro di eccellenza per i tumori neuroendocrini (eNETS) che si occupa anche delle forme pancreatiche (pNETS, pancreatic neuroendocrine tumor). Lo Sportello Cancro del Gemelli (06 3015-7080), attraverso il Case Manager prende in carico il paziente in regime di Servizio Sanitario Nazionale e lo instrada in tutte le fasi di gestione del suo problema, a partire dal riferimento al Tumor Board, per poi proseguire nel percorso assistenziale, favorendo la continuità di cura ‘dal domicilio al domicilio’. Aspetti questi tutti determinanti per i pazienti con tumore del pancreas che necessitano di una presa in carico immediata”.

Nel 2019 sono stati diagnosticati in Italia circa 13.500 nuovi casi di tumore del pancreas, una neoplasia che è al quarto posto tra le cause di mortalità oncologica (nel 2016 i decessi per questo tumore sono stati oltre 12.000); la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è dell’8-10% e a 10 anni non supera il 3%.

Da molti anni il Policlinico Gemelli rappresenta un punto di riferimento per i pazienti del Centro-Sud Italia affetti da questa neoplasia (lo scorso anno, ne sono stati ricoverati 671). Determinante per gli esiti del trattamento è l’intervento chirurgico che, soprattutto nel caso degli adenocarcinomi duttali, può essere anche molto complesso e richiedere un’accurata valutazione in fase diagnostica, intra e post-operatoria e nel post-dimissione.

“Da qui la decisione della Fondazione Policlinico Gemelli – spiega Antonio Giulio de Belvis, Direttore UOC Percorsi e Valutazione Outcome Clinici del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCSS- di strutturare un Centro Chirurgico del Pancreas, intorno ad expertise già presenti, al fine di ottimizzare la risposta ai malati che necessitano di un intervento chirurgico, che essere necessariamente effettuato, in particolare per questa patologia, in centri ad alto volume”. E lo scorso anno, al Gemelli sono state effettuate ben 110 resezioni pancreatiche, ponendo in questo modo il Centro Chirurgico del Pancreas Gemelli al primo posto nel Centro-Sud, per volumi.

E Covid-19 non ha certo fermato il team pancreas del Gemelli. “Da inizio anno ad oggi – afferma il professor Sergio Alfieri, Direttore del Centro Chirurgico del Pancreas del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e Ordinario di Chirurgia Generale all’Università Cattolica – sono state già effettuate 60 resezioni pancreatiche, nonostante l’evidente difficoltà del periodo. Nonostante l’emergenza pandemica infatti, il Policlinico Gemelli si è impegnato ancora di più per non ridurre l’accettazione chirurgica dei pazienti affetti da tumore, riservando loro ancora più attenzione.

“Il Centro Chirurgico – prosegue Alfieri – può contare su una task force dedicata alle patologie pancreatiche, composta di gastroenterologi, radiologi ed endoscopisti (sia per l’ecoendoscopia che per la CPRE), altamente specializzati nelle patologie pancreatiche, oltre a un’équipe chirurgica di grande esperienza, in grado di effettuare sia gli interventi classici, che quelli più complessi, richiedenti l’asportazione e ricostruzione di vasi mesenterici infiltrati dal tumore. Uno staff di anestesisti e intensivisti dedicato di altissimo valore, riveste infine un ruolo fondamentale sia in sala che nel post-operatorio”. Anche il personale infermieristico di sala operatoria e di reparto è altamente specializzato per il trattamento di queste patologie che richiede alle volte l’utilizzo della chirurgia robotica e laparoscopica.

Un’altra novità del Centro, operativa da settembre, è un “Apptrack pancreas” che potrà essere utilizzata dai nostri pazienti per monitorare tutto il loro percorso endoscopico e chirurgico sia in fase pre-operatoria, che nel corso della degenza al Gemelli e una volta tornati a casa. In questo modo, grazie alla digitalizzazione del percorso pancreas, il paziente attraverso l’Apptrack pancreas, potrà beneficiare di una presa in carico costante e globale.

“Durante l’emergenza Covid – sottolinea il dottor Andrea Cambieri, Direttore Sanitario della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – abbiamo lavorato per fronteggiare le patologie oncologiche, garantendo sempre la massima sicurezza, nel rispetto e nella tutela dei pazienti.  Il PCA e il Centro Chirurgico dedicato alla Persona con Tumore Pancreas rappresentano per il Gemelli la prima innovazione organizzativa post Covid-19″.

“I  pazienti presi in carico nel PCA del Gemelli – afferma il professor Guido Costamagna, Direttore dell’UOC Endoscopia digestiva chirurgica e Ordinario di Chirurgia Generale all’Università Cattolica richiedono un’attenzione assistenziale continua perché costretti a ricorrere a ripetuti ricoveri per risolvere  complicanze quali dolore, ostruzione delle vie biliari e del piloro, ascite e trombosi venosa, ma anche, se mancano le risposte assistenziali territoriali, per anoressia, perdita di peso, ansia e depressione”.

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“La richiesta crescente dei pazienti che si rivolgono al Policlinico per problemi pancreatici, sia neoplastici, che infiammatori – sottolinea Antonio Gasbarrini, Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche del Gemelli e Ordinario di Medicina Interna all’Università Cattolica – richiede una diagnosi quanto più precisa possibile, che è poi il presupposto irrinunciabile per poter offrire al paziente un trattamento terapeutico adeguato. A volte può rendersi necessario inserire il paziente in un programma di assistenza palliativa, già all’inizio del proprio percorso. Il Percorso si apre dunque anche verso il territorio, per garantire cure domiciliari in sicurezza, con maggiore soddisfazione del paziente e dei familiari e riduzione dei ricoveri”.

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