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Coronavirus, Fase 3: quando arriverà? La parola all’esperto: “Tra non molto potremmo uscire dall’incubo, ma…”

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bollettino ciociaria provincia frosinone oggi 12 luglio 2022 positivi

Benvenuti in Fase 2. Ma per molti, è già tempo di Fase 3: la voglia di tornare ad una vita normale, complici anche le belle e calde giornate di maggio, si fa sempre più sentire e la domanda sempre più pressante è: quando finirà tutto questo?

Vacanze e spostamenti tra regioni? A quando novità?

Abbiamo provato a chiederlo al fisico romano Andrea Cecilia, collaboratore su alcuni progetti del CNR e cofondatore di Meteo Lazio, raggiunto al telefono dalla nostra redazione: «Ho trascorso l’intero periodo del lockdown a studiare i numeri dell’epidemia con riferimento all’Italia. I dati ufficiali vengono resi fruibili dalla Protezione Civile: io li analizzo dal punto di vista matematico. Sfruttando le competenze acquisite con gli studi, cerco di inquadrare l’andamento delle principali variabili in un modello che possa descriverne l’evoluzione e tracciare una linea di tendenza per il futuro.

Il modello stesso è stato elaborato sulla base della letteratura scientifica e migliorato attraverso il confronto con colleghi fisici e matematici, rivelando un potere predittivo assai soddisfacente. Colgo anzi l’occasione per ringraziare il Gruppo Facebook “Fisici e Matematici contro il Covid-19”, autentico bacino di ispirazione per i miei studi».

Tanti lettori scrivono alla nostra Redazione per avere informazioni circa l’approdo in Fase 3, quella che dovrebbe consentire vacanze e spostamenti.

Si vocifera che lo spostamento oltre regione sarà consentito solo con indice di contagio inferiore a 0,2. Secondo i tuoi calcoli, quando potremmo sopravanzare questa soglia?

«Purtroppo vi è una grande confusione in merito all’indice R0. “Erre con zero” è il cosiddetto parametro di riproduzione di base, e indica – nel nostro caso – il numero di persone che, in media, un positivo al virus può contagiare. Si tratta perciò di una misura della trasmissibilità di una malattia. R0 ha un valore fissato per ciascuna epidemia; ma questo vale fintantoché che non vengono applicate misure restrittive atte a contenere la diffusione del contagio, che di fatto alterano l’indice di trasmissibilità».

In questo momento in Italia qual è l’indice di contagio effettivo per il covid-19?

«Per rispondere a questa domanda faccio una considerazione. Se R0 è inferiore a 1, si dice che l’epidemia è contenuta ed è destinata ad auto-estinguersi nel tempo; è quindi da escludersi un aumento esponenziale dei contagi.

La mia stima pone per il Covid-19 un R0 superiore a 5. Questo, lo ripeto, è il valore assoluto senza restrizioni. Con la messa in atto del lockdown si è osservato un progressivo calo, fino all’attuale stima che lo pone pari a 2».

Dai media avevamo avuto notizia circa un valore inferiore: 0,7. Come mai?

«Il parametro che nell’ultima settimana è sceso sotto a 1 in realtà è un altro e si chiama parametro di riproduzione istantaneo, indicato con Rt (“erre al tempo t”). Il suo valore indica a quante persone, in media, un positivo è riuscito a trasmettere il virus nelle ultime 24 ore. Ha perciò una validità istantanea, e non globale.

I miei studi si concentrano su R0 e non Rt: questa scelta nasce dal fatto che R0 vede l’epidemia nel suo complesso ed è nettamente più stabile, tenendo conto di tutti i dati dal suo inizio; la stima di Rt al contrario si basa solo sui dati giornalieri ed è perciò soggetta a maggiori oscillazioni, rendendo di fatto questo parametro meno indicato per fare previsioni».

Torniamo alle previsioni: a quando l’uscita dalla fase emergenziale?

«Nella mia ultima analisi, pubblicata su Meteo Lazio, ho calcolato una previsione di fine epidemia, applicando un modello predittivo all’evoluzione di R0. Ebbene, l’epidemia sarà dichiarata sotto controllo con R0 inferiore a 1, il che dovrebbe avvenire, secondo la previsione, nel periodo compreso tra il 31 maggio e l’8 giugno».

L’aspetto drammatico di questa epidemia è il numero di vittime: se ne contano ancora a centinaia al giorno. Quando potremmo azzerare il numero dei decessi?

«Una simulazione del tutto indipendente sul numero dei morti giornalieri pone la data in cui registreremo solamente 1 decesso tra il 18 e il 24 giugno. Dalle due simulazioni si deduce che quando R0 sarà finalmente arrivato a 1, inizierà una fase finale di estinzione dell’epidemia nel corso della seconda metà di giugno».

Secondo i tuoi calcoli, quando potremmo ragionevolmente ritenere sconfitto il virus? Ci sono dei rischi di ritorno, magari differenti da regione a regione?

«Secondo la mia simulazione, verso la fine di giugno l’epidemia potrà ritenersi cessata.

È bene precisare però che l’elaborazione non tiene conto dei possibili effetti di allentamento delle restrizioni che saranno messi in atto con la Fase 2. Solamente i dati ci potranno dire se ci saranno effetti apprezzabili, e l’eventuale discostamento nelle previsioni future rispetto a quelle odierne potrebbe quantificare tali effetti.

Personalmente rimango un po’ perplesso nel vedere che l’allentamento del lockdown nella Fase 2 interesserà tutte le regioni allo stesso modo, specialmente per quanto riguarda il ripristino di una maggiore libertà di movimento a scopi non lavorativi.

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Mentre al Centro-Sud, dati alla mano, è infatti ragionevole aspettarsi una variazione nei contagi non significativa, mi domando se al Nord si possa essere altrettanto ottimisti. Dopo tutto, abbiamo fatto uno sforzo enorme per far scendere R0 da oltre 5 all’attuale valore di 2, e la soglia dell’1 non è ormai così lontana. Perché non attuare una Fase 2 tempisticamente differenziata per regione?».

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