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Guardie Zoofile APG NOA di Roma sui cinghiali: “Cronaca di una morte annunciata”

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Donna attaccata da tre cinghiali: paura a Isola del Liri

La nota pubblicata dal nucleo di Guardie Zoofile APG NOA di Roma sui social.

“Cronaca di una morte annunciata. Mentre tutto il mondo si ferma in attesa di rinascere, canta inni alla vita e piange i suoi dolori Roma si impegna in un’altra inutile strage. Regione Lazio, Comune e Città Metropolitana mettono in campo, proprio in questi giorni, l’attuazione di un protocollo letto firmato e sottoscritto che prevede l’abbattimento dei cinghiali a partire dal Municipio XV (Parco dell’Insugherata). Animali considerati pericolosi e in esubero, animali però alloctoni introdotti dall’uomo per aumentare il bottino di cacciatori e bracconieri in assenza di un predatore naturale (il lupo) che nel tempo abbiamo già sterminato. Scelte scellerate sempre e comunque. Il tutto giustificato da motivi di umana sicurezza pubblica, di fronte alla quale ogni vita animale può essere sacrificata.

Nessuna istituzione si è mai impegnata in un progetto di sterilizzazione di questi animali. Non abbiamo dati scientifici a dimostrarne l’efficacia, ma non abbiamo nemmeno dati a certificare il contrario. Sappiamo invece per certo che la natura ha un suo esatto e perfetto ago della bilancia.Tanti soggetti perdono la vita e per compensazione il doppio ne viene partorito. Risultato? Nell’arco di pochissimi anni ci ritroveremo con ancora più animali presenti sul territorio. L’abbattimento ha un costo oneroso, sostenuto con i soldi dei cittadini che forse avrebbero preferito un’azione con un risultato a lungo termine molto più vantaggioso e decisamente meno violento.

Non possiamo non ricordare che siamo in pieno periodo riproduttivo.I cuccioli perderanno le mamme. Forse, e solo forse, la scelta del momento non è casuale. Per ogni madre uccisa inevitabilmente moriranno anche i suoi cuccioli. Evidentemente per qualcuno è tanto di guadagnato. Più morti. Meno impegno.

Sapete cosa significa sbrancare degli animali e cosa comporta? Significa che gli animali in preda al panico e a seguito del decesso del capobranco tenderanno a separarsi per creare nuovi piccoli sottobranchi e a colonizzare nuovi territori. Probabilmente li ritroveremo anche dove ora non sono presenti.

Ma parliamo del metodo scelto per questa assurda manovra. La cattura con teleanestesia. Tradotto significa che una siringa carica di narcotico sarà sparata e raggiungerà l’animale che, una volta addormentato, verrà ucciso. E qui si apre un mondo per chiunque sia capace di usare la testa. Non è che l’animale colpito si addormenta all’istante. E se si nasconde nella macchia e non si riesce a trovare?Che morte orribile lo attende in balia di tutto e tutti?Ma lo vogliamo dire che la carcassa di un animale carico di narcotico può essere un veleno per qualunque predatore?

Parliamo di volpi, uccelli e anche cani. Ma ce lo vogliono dire come pensano di recuperare le siringhe non andate a segno e che, rimaste cariche a terra, possono essere toccate da chiunque e scattare al contatto?Ma lo vogliamo ricordare che tutto questo accadrà in pieno centro urbano e sotto gli occhi dei residenti?Ma serve davvero ricordare una per una le motivazioni che hanno portato a questa situazione (sporcizia, eccessiva urbanizzazione, recinzioni mai manutenute, mancanza di controlli ecc)?

Cari amministratori un confronto con le associazioni e con esperti di fauna selvatica (e non solo burocrati) per ricercare una soluzione più efficace era tanto difficile? Un’attività di prevenzione era così impossibile? Un progetto pilota e all’avanguardia con una visione meno antropocentrica non avrebbe portato un risultato migliore? Per pura curiosità…avete scelto in fretta e furia questi giorni perché gli attivisti, come tutti, sono chiusi a casa e pensate di farla franca senza troppo rumore?

E per cortesia, buonsenso e buongusto…visto che gli atti sono pubblici…la smettiamo di dichiarare che i cinghiali verranno catturati e trasportati in riserve protette? Nel protocollo la parola “Riserve” è seguita da regionali, significa riserve di caccia e addestramento cani, anche se nel caso specifico e per ovvi motivi saranno abbattuti sul posto. E forse è meglio così”.

Foto di repertorio

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