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Regione Lazio, via libera in Commissione alle misure economiche in aiuto alle imprese per la crisi Covid-19

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Regione Lazio,dimissioni de Angelis, per l'opposizione "atto dovuto"

Parere favorevole all’unanimità in undicesima allo schema di delibera che stanzia 55,51 milioni di euro e che ora torna in Giunta per l’approvazione definitiva.

Le misure per le imprese

“Una prima gamba a sostegno dell’economia regionale” lo ha definito l’assessore regionale allo Sviluppo economico, commercio e artigianato, ricerca, startUp e innovazione, Paolo Orneli, riferendosi allo schema di delibera di Giunta n. 108 che in serata ha ottenuto il parere positivo all’unanimità dalla undicesima commissione del Consiglio regionale, presieduta da Marietta Tidei (gruppo Misto). Si tratta di un pacchetto di misure urgenti, con uno stanziamento di 55,51 milioni di euro in favore di micro, piccole e medie imprese (Mpmi) fino a 9 dipendenti, inclusi i liberi professionisti, i consorzi e le reti di impresa, la cui attività imprenditoriale è stata danneggiata dall’emergenza Covid-19.

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La delibera ora torna in Giunta per l’approvazione definitiva, accompagnata da 15 osservazioni approvate oggi in commissione Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione, che ha concluso l’esame in sole due sedute in modalità telematica, in poco più di 24 ore. Ieri la relazione di Orneli e la discussione generale, oggi l’esame delle 49 osservazioni e il parere finale votato all’unanimità. Le 15 osservazioni approvate, presentate da tutti i gruppi consiliari e condivise dall’assessore, hanno apportato alcune modifiche al testo iniziale con il duplice obiettivo di allargare il più possibile la platea dei destinatari delle risorse e di accorciare i tempi tecnici dell’avviso pubblico e dell’erogazione dei primi soldi.

Durante i due giorni di lavori in commissione si è registrata una convergenza di intenti su un provvedimento ritenuto da tutti molto atteso perché dovrebbe dare una boccata d’ossigeno a molti operatori economici in questa fase di emergenza da coronavirus, con riferimento soprattutto alla crisi di liquidità determinatasi a seguito delle misure di contenimento del contagio adottate dal Governo.

Lo strumento utilizzato per erogare le risorse economiche è il “Fondo rotativo piccolo credito” (Frpc), nell’ambito del Fondo di Fondi “FARE Lazio” sostenuto dal Por Fesr Lazio 2014-2020, nel quale viene attivata una nuova sezione (la quinta), con una dotazione di 55,51 milioni di euro. Anche questa nuova sezione, denominata “Emergenza Covid-19 – Finanziamenti per la liquidità delle Mpmi”, è affidata in gestione al raggruppamento temporaneo di imprese composto da Artigiancassa e Medio Credito Centrale ed è destinata, come detto, ad erogare prestiti alle imprese danneggiate dall’epidemia di coronavirus per la copertura del fabbisogno di liquidità. Un requisito fondamentale per accedere agli aiuti regionali, infatti, è quello di “avere un fabbisogno di liquidità pari ad almeno 10mila euro in conseguenza dei danni subiti a causa dell’emergenza Covid-19″.

Allegato allo schema di delibera, il documento che contiene gli indirizzi e i criteri dei finanziamenti da erogare, a partire dall’individuazione dei destinatari: le micro, piccole e medie imprese (Mpmi) che hanno fino a 9 dipendenti, inclusi i liberi professionisti, i consorzi e le reti di impresa, costituite prima dell’8 marzo 2020, la cui attività imprenditoriale è stata danneggiata dall’emergenza Covid-19, purché abbiano la sede operativa nel Lazio, non siano operanti in settori considerati “non etici” e “fuori campo di applicazione del Regolamento UE 1407/2014 de minimis”. Inizialmente, tra i requisiti richiesti era previsto anche quello di non aver già ottenuto uno o più finanziamenti a valere sul Fondo rotativo piccolo credito, ma durante il dibattito la commissione ha deciso di eliminare questo punto per allargare ancora di più la platea dei destinatari. Un’altra modifica introdotta oggi dalla commissione stabilisce che al finanziamento “sono ammissibili imprese che hanno una esposizione complessiva verso il sistema bancario non superiore a 100mila euro e che presentino i dati ufficiali relativi all’esercizio 2019 o, in mancanza, la situazione contabile al 31 dicembre 2019 sottoscritta dal legale rappresentante ovvero, se costituite fra il primo gennaio e l’8 marzo 2020, che abbiamo un capitale sociale sottoscritto e versato pari ad almeno 10 mila euro”.

I 10mila euro di finanziamento saranno erogati in un arco temporale che va da uno a cinque anni, con tasso di interesse pari a zero e nessuna spesa da rendicontare. La procedura di assegnazione sarà a sportello telematico e le risorse saranno assegnate secondo l’ordine cronologico di presentazione della domanda.

L’assessore Orneli ha parlato spesso di “prima gamba” con riferimento a questo intervento perché nel corso delle due sedute ha più volte ribadito che la Regione sta già lavorando ad altre due misure che, tra l’altro, sono anche accennate nella delibera votata oggi. E’ scritto, infatti, che la Direzione regionale Sviluppo economico e attività produttive assumerà gli atti amministrativi necessari, da una parte, a ristrutturare la sezione speciale della Regione Lazio già esistente presso il Fondo Centrale di Garanzia, al fine di orientarne l’utilizzo secondo le modalità previste dal decreto legge del 17 marzo 2020, n. 18, cosiddetto ‘Cura Italia”; dall’altra, a riorientare l’iniziativa ‘Italian Regions-EU Blending Programme’ della Banca Europea degli Investimenti (Bei), al fine di estenderne l’ambito di applicazione anche alle esigenze di liquidità delle imprese laziali in conseguenza dell’emergenza COVID-19. Si tratta di un programma approvato dalla Bei il 12 dicembre scorso, che prevede la possibilità per le regioni di ricevere una linea di credito dedicata al finanziamento di Pmi e Midcaps, grazie al quale la Regione Lazio potrà beneficiare di un primo lotto di 100 milioni di euro per il finanziamento degli intermediari bancari selezionati tramite una procedura competitiva, di cui lo scorso 3 febbraio è stato approvato l’avviso pubblico.