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Roma, Polizia locale si rifiuta di stare a casa: partono i riposi forzati

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Roma, sciolto il PICS. Le dichiarazioni del SULPL, il Sindacato Unitario dei Lavoratori della Polizia Locale

CORONAVIRUS: I VIGILI SI RIFIUTANO DI STARE A CASA, PARTONO I RIPOSI FORZATI E PER LA PRIMA VOLTA VIENE RICONOSCIUTO L’IMPIEGO IN ORDINE PUBBLICO.

La notizia

Il Governo continua a sfornare provvedimenti per far stare più lavoratori possibili a casa e anche il provvedimento di ieri va in questa direzione. Aumentano a 12 i giorni per l’assistenza ai familiari disabili, si introducono 15 giorni di congedo pagati al 50%, ma anche promozione dello smart-working e facilitazioni per la concessione di ferie e altri congedi.
Ma, a sorpresa per qualcuno, i “pizzardoni” romani declinano l’invito e restano in divisa al loro posto sentendo forte il senso del dovere. Così questa volta è il Comando a lasciare a casa gli agenti recalcitranti all’obbedienza del riposo, imponendo turni settimanali di “licenza” tra quelli con più giorni di riposo e ferie arretrate ancora non godute, in alcuni casi anche da anni.

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“La “ratio” forse è quella di preservare da un potenziale contagio una riserva di personale a rotazione per evitare un possibile effetto domino con la contemporanea presenza in servizio” – ipotizzano dall’ Ugl-Pl di Roma. “Diventa una dimostrazione di orgoglio da parte dell’intero Corpo questo alto senso del dovere -dichiara Sergio Fabrizi Segretario Provinciale Ugl-Pl – che dovrebbe far riflettere l’Amministrazione su una nuova organizzazione del lavoro della Polizia Locale, in questa delicata situazione di difficoltà sanitaria, ma anche il Governo, sulle condizioni della categoria, perché in tutta Italia si registra la medesima dimostrazione di abnegazione“. Intanto per la prima volta in una circolare del capo della Polizia, viene riconosciuta ai caschi bianchi la possibilità di percepire ” eccezionalmente ed unicamente” l’indennità di Ordine Pubblico ed il Ministero degli interni sembra prendere atto, di come i controlli svolti ed il lavoro richiesto alle polizie locali, non sia affatto dissimile da quello delle altre forze dell’ Ordine”.

“Lo consideriamo un grande passo in avanti, il capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli, ha certamente fatto quanto in suo potere ma ora il resto spetta al Governo. Non è pensabile infatti che per i colleghi delle forze statali siano previsti indennizzi e tutele in caso di contagi, anche sotto l’aspetto delle cure, mentre a medesime condizioni il Poliziotto Locale sia costretto ad arrangiarsi. Sarebbe una grossa occasione per il
Governo Conte ed il sistema Nazione, affrontare i temi storicamente piú spinosi della categoria in questa legislazione d’urgenza” concludono dalla UGL.

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