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Allarme rifiuti, la Regione Lazio dice No al decreto del Governo

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Ieri era una giornata importante per la politica del Lazio. La Regione ha infatti detto “No” al decreto emanato dal Governo. Il neo assessore ai rifiuti, Buschini, si è schierato contro la bozza del decreto governativo.

Dopo il via libera ottenuto alla Conferenza Stato Regioni, verrà presto emanato il DDL che prevede la costruzione di 8 impianti di incenerimento in Italia, di cui tre al Centro. Il Lazio è già stato condannato dalla Corte di Giustizia Europea per non aver creato una rete adeguata di impianti di gestione dei rifiuti. L’allarme è dunque persistito e adesso la Regione dovrà creare un altro impianto di incenerimento in grado di smaltire 210mila tonnellate anno. Ricordiamo che, attualmente, nel Lazio sono presenti gli inceneritori di Colleferro, San Vittore e Malagrotta – quest’ultimo è però bloccato. Dalla Regione si sono dichiarati contrari affermando l’inutilità della costruzione di un nuovo impianto. Hanno argomentato rendendo nota l’efficacia della raccolta differenziata.

Una sentenza europea ha recentemente dichiarato che ogni Regione dovrà smaltire i rifiuti senza poterli mandare altrove. Ciò introdurrà importanti novità per gli impianti già esistenti, ritenuti non all’altezza. La capacità complessiva di incenerimento di quelli tutt’ora in funzione è di 384mila e 480 tonnellate.

Ragione per cui dal Lazio dicono No alla bozza emanata dal Governo e si dichiarano contro la costruzione dei nuovi inceneritori. Attualmente, la raccolta differenziata nella nostra regione è al di sotto del 35%. L’obiettivo è di portarla, entro il 2020, al 65%: così è richiesto dall’Europa. Sono stati investiti 19 milioni per raggiungere lo scopo. Dunque, la soluzione non sembra essere quella di creare nuovi inceneritori, ma implementare l’efficienza della differenziata. E voi, cosa ne pensate?