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Treno Termini-Centocelli: pendolari rimasti a piedi e macchinisti non presenti sul “trenino della Casilina”. Atac predispone i controlli

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Treno Termini-Centocelli: pendolari rimasti a piedi e macchinisti non presenti sul "trenino della Casilina". Atac predispone i controlli

Atac, Termini-Centocelle: disposti controlli su macchinisti non presenti

Atac ha immediatamente attivato tutti i controlli previsti nei confronti del personale di macchina della Termini-Centocelle la cui mancata presenza in servizio ha condotto all’interruzione, da inizio servizio di oggi, della linea.

Dei 48 macchinisti in organico, cinque risultavano in riposo programmato, sei si sono resi disponibili per il servizio e 37 hanno prodotto vari documenti giustificativi, adesso all’attenzione dell’azienda.


Atac, nello scusarsi con i passeggeri per il disservizio, assicura che farà tutto quanto è consentito dall’ordinamento per sanzionare eventuali comportamenti che dovessero risultare non coerenti con quanto previsto da leggi e regolamenti.


Atac ricorda che per muoversi lungo il tratto coperto dalla Termini-Centocelle si può usare la metro C o la linea di superficie 105, che è stata potenziata.

Stop trenino Termini-Centocelle, Legambiente “Oggi decine di migliaia di persone vengano lasciati a piedi, e mentre perdiamo chilometri di trasporto pubblico, riapre la metro Barberini solo in uscita: a Roma la cura del ferro è lontana anni luce”

Questa mattina si è fermata la Termini-Centocelle per “indisponibilità di personale” secondo quanto riporta InfoAtac. Su quello che è conosciuto anche come trenino della Casilina, viaggiano ben 30.000 persone al giorno secondo il recente rapporto Pendolaria di Legambiente.

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“Oggi decine di migliaia di persone, utenti romani e pendolari, vengano letteralmente lasciati a piedi con motivazioni assurde; e pensare che amministrazione comunale e gestore hanno raccontato pochi giorni fa l’intenzione di prolungare il trenino della Casilina, certificando però che non c’è nessun progetto esecutivo e non è previsto intanto alcun ritorno dei tram a Giardinetti.

Purtroppo sembra evidente che, mentre progetti di tramvie, studi di fattibilità e magnifici rendering, vengono accatastati nei cassetti delle buone intenzioni irrealizzate, a Roma continuiamo a perdere pezzi di mobilità sostenibile e quindi di qualità della vita: le metro romane sono le meno efficaci per dimensione e frequenza tra le capitali Europee e non c’è alcun progetto per migliorarle, l’anello ferroviario continua ad essere una chimera, i tram romani sono i più vecchi d’Italia e di nuove tramvie non c’è neanche l’ombra.

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Mentre si perdono metro dopo metro i binari sulla Casilina e mentre viene interrotto un servizio cruciale della mobilità pubblica per indisponibilità del personale, si riapre oggi la fermata metro Barberini, ma solo in uscita, dopo quasi un anno di lavori: siamo ormai all’assurdo, una situazione che paghiamo tutti per l’inquinamento veicolare provocato da ogni metro in meno di trasporto pubblico su binari, purtroppo a Roma la cura del ferro è ancora lontana anni luce”.

Foto di repertorio

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