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Anagni, revocata la procedura di mobilità della Marangoni: la proprietà chiede 6 mesi di CIGS

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Scongiurati i licenziamenti alla Marangoni, la proprietà dello stabilimento anagnino si è impegnata a richiedere la cassa integrazione straordinaria per un periodo di sei mesi durante i quali lavorare ad una soluzione condivisa.

E’ quanto emerso dall’incontro che si è tenuto lo scorso lunedì 30 dicembre presso la Direzione Lavoro della Regione Lazio a cui hanno preso parte anche Unindustria e i sindacati: “Abbiamo raggiunto un risultato importante – sottolinea il Segretario Provinciale UGL Frosinone Enzo Valente – perché il ritiro della procedura di mobilità ci offre il tempo necessario affinché si possa ottenere l’autorizzazione che la Marangoni chiede per far ripartire gli impianti e salvare i posti di lavoro”.

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Soddisfazione è stata espressa anche dalla Segretaria Provinciale Femca Cisl Antonella Valeriani, seppur con moderazione: “Non si tratta di una soluzione definitiva ovviamente. Siamo contenti per la revoca della procedura di mobilità ma occorre risolvere la vicenda dell’autorizzazione per far ripartire il termovalorizzatore altrimenti fra sei mesi ci ritroveremo al punto di partenza. Ad oggi non abbiamo risposte in merito, continueremo nelle prossime settimane a seguire l’iter auspicando una conclusione positiva della vertenza”.

I primi mesi del 2020, dunque, saranno decisivi per il futuro dello stabilimento: “Terremo altissima l’attenzione – spiega Enzo Valente – su quelle che sono le procedure dell’iter per il rilascio delle autorizzazioni ambientali. Siamo pronti ad alzare ancor di più il livello della mobilitazione se non dovessero arrivare risposte certe delle istituzioni. Non siamo disponibili ad assistere inermi al declino di questo territorio a causa delle lungaggini della burocrazia”.

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