Politica

PCI Marino, primo giudizio sulle elezioni: voto anti Renzi

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In buona sostanza, i Comunisti, che va ricordato (in controtendenza) hanno più che raddoppiato i propri consensi, ritengono che il risultato “marinese”, anche con le dovute attenzioni alle particolarità, sostanzialmente è un voto di trend nazionale antirenziano.
Questo il primo approccio che rinvia, ovviamente al ritorno da Bologna dove andiamo a ricostituire il PCI nazionale, ad assemblee ed analisi più puntuali ed estese.

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In occasione delle riunioni di partito e assemblee che svolgeremo dalle prossime settimane, approfondiremo il nostro punto di vista circa l’analisi della situazione politica quale si sta determinando in Italia e a Marino.

Intanto va preso atto che la denuncia del voto marcatamente contro il Governo Renzi e contro il PD cattivo interprete – agli occhi di milioni di elettori – della soluzione da dare a Roma dopo Mafia Capitale, ha trascinato il voto in tutta la provincia romana, e segnatamente, per quel che ci riguarda direttamente, il comune di Marino. Il trascinamento del voto, (divenuto così, test politico e non amministrativo) a spanne, è un chiaro voto antirenziano che, al di là del merito delle alleanze, ha punito quelle buone ed ottime proposte politiche e amministrative – per non citare tutti, diciamo come Genzano e Marino – tutte generosamente offerte ai cittadini per il miglior bene comune in cui la sinistra e i comunisti si sono impegnati. Purtroppo, una paurosa onda qualunquista, unita alla insopportabile prosopopea renziana del “va tutto bene”, ha contribuito a dare carte buone in mano a chi “apparentemente” si presenta come antisistema. Anche se noi comunisti riteniamo che così non è.

A livello locale, insieme a tutto ciò, è contato senz’altro (ci sono variazioni percentuali che aiutano a leggere ciò) lo spirito di rivalsa della destra cacciata da Palazzo Colonna, che invece di essere per le schede bianche (come annunciato pubblicamente) ha lavorato sodo a portare acqua al vincitore del primo turno, con la speranza, realizzata, di non consentire una alternativa concreta per la guida della città. Auguriamo ai cittadini – invitandoli a seguirci nella nostra azione di proposta, di lotta e di vigilanza – di avere azioni positive dal sindaco Carlo Colizza e dalla sua giunta, anche se abbiamo verso il M5S forti pregiudizi negativi circa il non aver espressamente respinto il voto di destra che gli è stato offerto e praticato, come testimoniano le presenze di seguaci dell’ex sindaco reoconfesso alle pubbliche manifestazioni del M5S (le stesse in cui erano i parlamentari M5S).

La nostra presenza e la nostra azione futura, ringraziando tutte le forze politiche e civiche che ci hanno visto affiatati in questa esperienza elettorale – in modo particolare Sel ed Eleonora Di Giulio – sarà d’ora in avanti, insieme alla linea generale che stiamo per determinare a livello nazionale con la ricostituzione del PCI a fine mese a Bologna, improntata a dimostrare che occorre più politica e più sinistra. Semplificando in una parola d’ordine per la sinistra: occorre Più PCI e meno PD! Ringraziamo con un abbraccio fraterno i 314 elettori comunisti che ora sono una base più ampia della nostra forza iniziale dalla quale ripartiremo per rendere concreto e quotidiano il ruolo dei comunisti a Marino, nei Castelli romani e nel Paese.

Le semplicistiche e liquidatorie parole d’ordine (né destra e né sinistra) che il nuovo qualunquismo mette in campo fa il paio per mettere a disposizione del liberismo e del capitalismo in Italia, due “partiti della nazione”: quello renziano e quello pentastellato. Per questo la scorciatoia movimentista o la costruzione in laboratorio di fantasiosi partiti di sinistra sono un’arma spuntata. I lavoratori, gli oppressi e i cittadini hanno bisogno di interpreti veri dei propri bisogni primari. Hanno bisogno delle idee comuniste, del Partito Comunista. A livello locale, chi si attarda in analisi e proposizioni personalistiche della vicenda elettorale e politica fugge dalla realtà e dalle responsabilità e vuole oscurare il ruolo del PCI che invece torna prepotentemente: non per nulla, il PCI, in questo sfacelo del centrosinistra piddino, è l’unica forza ad aver più che raddoppiato i propri consensi! Andremo avanti anche senza e contro il PD!

PCI Marino

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