Calcio a cinque

Lazio C5, Fabrizio Reali nuovo tecnico di U21, Juniores e Allievi

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La S.S. Lazio Calcio a 5 annuncia di aver sottoscritto un accordo di collaborazione con il signor Fabrizio Reali per la guida tecnica delle panchine di Under 21, Juniores e Allievi, nominandolo contestualmente anche come allenatore in seconda per la prima squadra: sarà il braccio destro di Massimiliano Mannino.

A Reali, che prenderà in mano il futuro dei giovani talenti laziali, la società fa un grande in bocca al lupo, con la speranza di potersi togliere grandi soddisfazioni assieme. In casa biancoceleste arriva uno dei migliori tecnici del panorama regionale. Il curriculum parla da solo. “Prima di tutto ci tengo a ringraziare tutta la Capitolina e lo staff del Marconi. Penso che assieme abbiamo fatto un’annata importante, sia per la prima squadra che per il settore giovanile. Saluto anche i miei compagni e lo staff tecnico, insieme abbiamo fatto qualcosa di stellare”, le parole del tecnico.

Chiusa la parentesi giallonera, per Reali si sono aperte le porte del PalaGEMS: “Ci siamo sentiti provando a trovare un punto di incontro, con l’idea di voler ristrutturare le dinamiche del settore giovanile. Quando mi è stata chiesta l’opinione in merito, i pensieri sono coincisi alla perfezione”.

Alla Lazio Reali ritrova due figure importanti del suo passato di giocatore e tecnico, Daniele ChilelliAndrea Colaceci: “In questo mese in cui abbiamo pianificato il lavoro mi sono reso conto, una volta di più, di quanto sia organizzata la Lazio sia in prima squadra che per il settore giovanile. Società così difficilmente se ne trovano in giro, anzi forse è impossibile, parliamo di un top club. Sono contento di aver ritrovato Daniele e Andrea, due persone che fanno sport così come va fatto e interpretato anche a livello giovanile. Sono orgoglioso che abbiano pensato a me per un progetto di crescita così importante”. Under 21 e Juniores saranno formate da un gruppo unico di giocatori, con gli Allievi pronti a difendere il titolo regionale.

Per Reali, bandiera della società di Chilelli ai tempi de L’Acquedotto è un po’ come tornare a casa: “Ritorno dove ho cominciato a muovere i miei primi passi nel calcio a 5, ovvero alla Lazio: non più come un giovane dell’Under 21, ma in un’altra veste. In più, c’è Daniele e il pensiero non può non tornare indietro ai tempi de L’Acquedotto: se mi sento di appartenere a qualcosa, sicuramente mi sento legato a L’Acquedotto, società nella quale ho passato 7-8 anni della mia carriera. Da un punto di vista romantico è vero, è come se fossi tornato a casa”.

“Qui siamo alla Lazio, cerchiamo giocatori importanti, anche a livello giovanile. È una società che in fin dei conti, da quando l’ha presa la famiglia Chilelli ha vinto una Supercoppa e una Coppa Italia Under 21, uno Scudetto con la Juniores femminile e due titoli regionali con gli Allievi. Non so quanti club si possano accostare ad oggi alla Lazio. Detto questo, rimango deluso dal comportamento di tanti ragazzi. Ci chiediamo sempre: perché i giovani italiani non riescano a raggiungere alti livelli? Perché quando gli viene descritto un progetto basato su 3-4 allenamenti si tirano indietro. Ecco perché. Ci chiediamo perché giocano gli stranieri? Giocano e vengono perché sono pronti per fare sacrifici per questo sport.

Quando abbiamo prospettato a dei ragazzi italiani di allenarsi tre volte, di fare due partite, ci siamo sentiti spesso rispondere che l’impegno era troppo. Di questo sono rimasto davvero deluso, non me l’aspettavo. Io credo che se arriva la Lazio di Calcio a 11 e ti dice di allenarti dieci volte a settimana lo fai, mentre nel calcio a 5 ne nasce sempre un problema”.

Puntualizzazioni a parte, Reali ha scelto di dedicarsi alla panchina, lasciando le vesti di giocatore: “Era arrivato il momento di smettere. Già da un po’ di tempo vivevo la fine della stagione con un punto interrogativo non trovando mai una linea coerente nelle società. Arrivati a vincere il campionato con la Capitolina dopo una grande stagione, ho pensato di dedicarmi alla panchina e alla crescita dei ragazzi. Sono stato fortunato perché smetto a 36 anni dopo aver giocato da protagonista un campionato di Serie B che abbiamo stravinto. È coinciso tutto per far sì che io smettessi senza problemi”.

Ma oltre alla panchina di U21, Juniores e Allievi, per Reali si aprono le porte della prima squadra. Lì farà da allenatore in seconda a Massimiliano Mannino: “Sono undici anni che alleno a livello giovanile, ma come secondo è un’esperienza nuova. Penso da una parte sia più facile, da un’altra meno. Dobbiamo conoscerci con mister Mannino, ma non ci saranno grandi problemi, vediamo il calcio a 5 praticamente nello stesso modo.

Mi sono poi posto un obiettivo: portare i ragazzi a fare più minuti possibili in prima squadra. È qualcosa sulla quale dovrò lavorare tanto, ci tengo a farli esordire per dimostrare che anche i giovani possono giocare ad alti livelli. Inoltre, dovrò fare da collante fra lo staff e lo spogliatoio, mi metterò a disposizione della squadra e ci sarà sicuramente da lavorare”. In più, vista la squalifica di cinque giornate inflitta a Mannino, Reali si ritroverà a fare i conti immediatamente con la panchina della prima squadra: “Farò le prime cinque in panchina? Rischio di andare via a novembre” sorride.

Infine, le ultime considerazioni, sempre incentrate sui giovani, alcuni dei quali cresciuti da Reali stesso: “Questa è una società che ha puntato sui giovani. Mi piace sempre fare l’esempio di Schininà, formato a L’Acquedotto e ora arrivato in Nazionale; di Fortini punto fermo della Nazionale Under 21; di Stoccada che dalla Juniores sarà aggregato in prima squadra; senza dimenticare Tiziano Chilelli che, fra mille difficoltà, ha fatto tre gol in Serie A quest’anno.

La Lazio è una società che ai giovani ci tiene, anzi, in prospettiva vorrebbe portarli in prima squadra. I ragazzi che verranno e quelli che già ci sono, devono sapere che alla Lazio si viene sì per divertirsi, ma che si fanno i conti con la pressione: perché noi cerchiamo giocatori per portarli in prima squadra al massimo livello nel calcio a 5 italiano.

Cerchiamo impegno, sacrificio e passione. Puntiamo alla formazione, alla crescita, alle prestazioni e attraverso tutto questo i risultati saranno una conseguenza. La nostra vittoria sarà vedere il prossimo anno altri due giocatori delle giovanili in pianta stabile in prima squadra”.

S.S. Lazio Calcio a 5 – Ufficio Stampa

 

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