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Fiume Sacco, individuata e sequestrata azienda responsabile dell’inquinamento con la schiuma nello scorso novembre

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Secondo quanto emerso dalla nota stampa divulgata questa mattina da Arpa Lazio (Agenzia regionale di protezione ambientale della Regione Lazio) il Comando dei Carabinieri forestali di Frosinone avrebbe sequestrato un’azienda di Patrica (FR), individuata come responsabile dell’inquinamento del fiume Sacco, corso d’acqua ricoperto per centinaia di metri da schiuma fitta tra il 24 e il 30 novembre 2018. Legambiente, fra quanti avevano raccontato l’annosa vicenda e inviato dettagliato esposto all’autorità giudiziaria, ringrazia quanti hanno potuto far emergere le responsabilità di quel disastro.

“Vogliamo ringraziare le autorità competenti, i Carabinieri Forestali e Arpa Lazio per aver analizzato lo stato dell’acqua e portato all’individuazione dei responsabili di una delle vicende più brutte del territorio -commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio-. In quelle mattine di novembre abbiamo visto scene assurde di inquinamento che non devono ripetersi mai più. Il fiume Sacco è stato devastato negli anni dalla chimica e dalle illegalità con le quali venivano sversati i reflui industriali, ora emergono di nuovo tubature che bypassano i depuratori, sostanze chimiche di ogni genere sversate mentre il fiume ha bisogno solo di bonifica e risanamento ambientale attraverso l’attuazione del contratto di fiume e degli accordi del SIN (sito di interesse nazionale) per la bonifica”.

Da quanto emerso, tensioattivi, dilimonele, eucaliptolo, cinele, levomentolo sono le sostanze trovate in quei giorni nel fiume e nell’azienda poi sequestrata.

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