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Colleferro, botta e risposta tra Nappo, Calamita e Sanna sulla questione discarica: “Colleferro destinata a ricevere rifiuti per interessi personali”, aveva attaccato il Consigliere, “Fa sorridere che certi attacchi arrivino dalla parte politica che ha autorizzato la discarica”, la replica di Sindaco e Assessore

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Botta e risposta tra il consigliere d’opposizione Riccardo Nappo, il Sindaco Pierluigi Sanna e l’Assessore all’Ambiente Giulio Calamita sulla questione rifiuti che sta imperversando negli ultimi giorni.

Dopo l’annuncio del trasferimento di circa 800 tonnellate al giorno di rifiuti provenienti dalla Capitale presso la discarica di Colle Fagiolara, non sono mancati gli attacchi e le prese di posizione della varie parti politiche. L’Amministrazione ha ribadito personalmente alla figura del Primo Cittadino di Roma Virginia Raggi che “Colleferro non è la pattumiera di Roma”, mentre l’opposizione ha puntato il dito anche contro la giunta Sanna, rea di aver favorito l’arrivo dei rifiuti nella città casilina attraverso una serie di compromessi politici.

Ultima – ma solo in ordine di tempo – è stata l’esternazione del Consigliere del Gruppo Misto Riccardo Nappo, che ha duramente contestato l’operato della maggioranza: “La grave situazione che vorrei far emergere è lo stato della discarica. L’amministrazione, attraverso i suoi comunicati, ha lasciato e lascia intendere che la discarica chiuderà nel dicembre 2019. Se così dovesse essere, è stato omesso di dire ai concittadini che, per permettere tale chiusura, a Colleferro giungeranno da oggi 800 tonnellate di immondizia al giorno da Roma per l’incapacità della regione Lazio (rappresentata da Zingaretti) che non è stata in grado di predisporre in sette anni di un piano rifiuti.

Tuttavia si sarebbe anche disposti a ricevere rifiuti da ogni dove anche dall’Alaska pur di incrementare i propri personali interessi (carriera politica). Per questo Colleferro è e sarà la città della “monnezza”. Si è svenduto il futuro della nostra città per progetti ed ambizioni politiche personali a chi non si poteva dire di no. Pertanto, se come ci viene detto la discarica chiuderà a dicembre 2019, non è per il buon operato dell’amministrazione comunale, ma perché dopo aver permesso  lo spostamento dei tralicci della Terna per questioni di “responsabilità “,  Colle Fagiolara – a dicembre 2019, con un ritmo di coltivazione di 800 tonnellate al giorno -giungerà  al punto massimo di saturazione. Sorge spontaneo, a questo punto, domandarsi: dove sono finite tutte le associazioni ambientaliste?  Ma se al posto di Sanna ci fossero stati sindaci di altri colori, sarebbe stata messa a ferro e fuoco un’intera Città?!

Per i cervellotici filosofi lettori di poesie  è stato meglio chiudere i termovalorizzatori che producevano energia a basso impatto ambientale ( i dati ARPA purtroppo ci dicono che dopo la loro chiusura la qualità dell’aria non è assolutamente migliorata anzi)  ed ampliare la discarica che lascerà immondizia ed olezzo per decenni. Visto l’altezza che si raggiungerà non ci resta che sperare in un cambio repentino per le olimpiadi invernali 2026, da Cortina D’Ampezzo a Colle Fagiolara.

Non si è fatta attendere la replica dell’Amministrazione, che attraverso le parole di Sanna e Calamita ha tenuto a ribadire lo stato delle cose, precisando quello che sarà l’iter da qui al 31 dicembre: “Ogni anno di questi tempi scoppia la questione dei rifiuti di Roma, è quasi un appuntamento fisso. Ci può essere qualsiasi ordinanza, qualsiasi tentativo di imposizione ma la questione è un altra. La discarica di colle fagiolara non l’abbiamo certo ne aperta ne ampliata noi. La discarica ha un contratto ventennale che scade il 31 dicembre che non abbiamo firmato noi ed un tonnellaggio autorizzato che non abbiamo autorizzato noi. Se vogliono possiamo pubblicare tutte le delibere.

Fa sorridere che ci attacchino le parti politiche che hanno realizzato tutto questo o che sono state e sono sodali. Roma a scaricare è sempre venuta quindi non c è nulla di nuovo, se non il tentativo di allarmare la nostra comunità su cose che nostro malgrado avvengono da anni, mancano gli argomenti e si gioca sulla paura: film già visto.

Riguardo i presunti camion in più, che a noi non risultano ne da Lazio Ambiente ne dai controlli della Polizia Locale, diciamo che se il tonnellaggio verrà esaurito prima del 31 dicembre allora vorrà dire che la chiuderemo prima.

A zingaretti ed alla Raggi scriverò chiedendo dove dobbiamo portare i rifiuti di Colleferro il giorno dopo che la nostra discarica sarà esaurita. Comunque la storia parlerà per gli uomini: c’è chi ha aperto discarica ed inceneritori e chi li ha chiusi e li chiuderà a stretto giro facendo anche il post-mortem.

La città dei prossimi anni sarà radicalmente diversa da quella che trovammo nel 2015: raccolta differenziata fatta, inceneritori chiusi, discarica che sta per chiudere, bonifica arpa 2 che sta per iniziare. Per noi parlano i fatti”.

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