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Come tutelarsi contro i furti in azienda

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Il furto in azienda è un avvenimento non particolarmente frequente ma, in alcuni casi, può determinare persino il licenziamento del dipendente. Pur essendo un reato a tutti gli effetti, che può danneggiare l’attività aziendale (traducendosi, ad esempio, in ammanco di forniture o calo dei ricavi) il furto può concretizzarsi in svariati modi, soprattutto per quanto concerne la tenuità o la gravità dello stesso: si tratta di un parametro spesso decisivo nel determinare la legittimità dell’interruzione del rapporto di lavoro.

Per dirimere questioni del genere, ed in particolare appurare l’esistenza di un effettivo reato, il titolare di un’azienda può rivolgersi ad un’agenzia di investigazioni private specializzata in indagini aziendali; le agenzie operano anche attraverso i propri siti online, come ad esempio www.inside.agency, dove è possibile richiedere una consulenza o avere un primo contatto.

Cos’è un furto in azienda

Il furto è un reato previsto dal Codice Civile (articolo 624) e consiste nella sottrazione indebita di beni mobili e immobili di proprietà altrui. In linea teorica, un inserviente che ruba una merendina dallo scaffale di un supermercato compie lo steso reato di chi svaligia una banca. In concreto, invece, i due casi possono essere nettamente distinti in quanto il primo si caratterizza per una estrema tenuità mentre il secondo per una particolare gravità; è altrettanto evidente che il valore del bene sottratto rappresenti un altro parametro particolarmente significativo.

Nel caso specifico del furto in azienda, il bene mobile o immobile (macchinari, prodotti, carburante, energia elettrica o altro) sottratto è di proprietà dell’azienda. Vediamo di seguito quali strumenti ha a disposizione il datore di lavoro per tutelare i propri interessi quando subentra il sospetto che un dipendente sia colpevole di furti in azienda.

Il licenziamento per furto in azienda

In generale, poiché il furto costituisce un reato, un dipendente reo di essersi appropriato in maniera indebita di un bene aziendale, va incontro ad una sanzione disciplinare. Come detto, in alcuni casi, tale sanzione può concretizzarsi nell’interruzione del rapporto di lavoro.

Non sempre, a tal proposito, la gravità del reato è decisiva. A tal proposito esiste una giurisprudenza piuttosto articolata dalla quale emerge come, per determinati casi di specie, il licenziamento è legittimo anche nel caso in cui il valore del bene sottratto è molto basso. Il punto, infatti, è un altro: la sottrazione indebita mina il rapporto fiduciario che deve sussistere tra datore di lavoro e dipendente. Questo principio, di per sé, non basta a legittimare il licenziamento.

Anzitutto, il datore di lavoro deve poter dimostrare l’esistenza del reato. Per questo può commissionare, anche tramite un legale rappresentante dell’azienda, delle indagini sui dipendenti. Queste ultime portano alla redazione di una relazione finale riassuntiva stilata dagli agenti che hanno condotto le operazioni di investigazione; se da tale relazione risulta comprovato il reato di furto in azienda, il datore di lavoro può – se lo ritiene opportuno – licenziare il dipendente.

A questo punto, è probabile che il lavoratore licenziato faccia ricorso, aprendo un processo giudiziario. In sede di processo, il licenziatario e mandante delle indagini potrà utilizzare la relazione degli investigatori per rispettare il cosiddetto ‘onere di prova‘, ossia presentare del materiale ammissibile in tribunale che supporti la decisione di interrompere il rapporto di lavoro.

Spetterà poi al giudice determinare la legittimità (o meno) del provvedimento, in base agli elementi prodotti da ambedue le parti ed alle caratteristiche del caso di specie. Nel caso in cui il ricorso del lavoratore venga respinto, il licenziamento risulta legittimo ed il provvedimento resta efficacie; in caso contrario (ossia di accoglimento del ricorso del dipendente), il licenziamento può essere revocato e il giudice può ingiungere il datore di lavoro a reintegrare il dipendente all’interno dell’organico aziendale, disponendo anche un risarcimento a suo favore.

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